Recenti sviluppi nel settore automobilistico hanno aperto interessanti spunti di riflessione. Tutto ha avuto inizio con la proposta a Stellantis, come parte del progetto del Governo per far ripartire la produzione di veicoli in Italia. Ora sembra che ci sia una possibilità anche per Tesla. Secondo alcune voci l’azienda di Elon Musk potrebbe aprire un sito in Italia, ma non per la produzione di auto. Si tratterebbe, di un sistema di produzione di furgoni e camion. Ad annunciare questa eventualità è il Sole 24 Ore citando una serie di fonti industriali.
Tesla chiamata ad aumentare la produttività in Italia
Il tutto ha avuto inizio con le trattative tra il Governo italiano e Stellantis. Lo scopo di questo accordo sarebbe quello di avviare la produzione di 1 milione di vetture in Italia. Tra queste sono comprese sia auto che veicoli commerciali. A partire dalla prossima settimana, precisamente il 2 aprile, ci saranno alcuni incontri sugli stabilimenti produttivi.
Ma, secondo quanto dichiarato dal Ministro D’Urso, Stellantis non può essere il solo produttore in Italia. Questa presa di posizione, ovviamente, riguarda l’attuale situazione in Europa, dove gli altri Paesi vantano dai sette (Spagna e Germania) ai tre (Repubblica Ceca) produttori di vetture. Questo è il motivo principale per cui il Governo ha avviato una serie di incontri con diversi produttori, tra cui BYD, Great Wall e Chery. Tra le possibili aziende che dovrebbero affiancare Stellantis in questo progetto troviamo anche Tesla. Le motivazioni che potrebbero spingere il governo italiano a scegliere la società di Musk sono varie. La prima riguarda la possibilità che le auto elettriche provenienti dall’Asia possano essere tassate da dazi. Per questo motivo le aziende cinesi vorrebbero aprire stabilimenti in Europa e questo spiega le trattative con Stellantis.
C’è un altro fattore da considerare. È altamente probabile che i produttori cinesi non costruiscano le auto in Europa, ma si limiterebbero ad assemblarle. Ed è qui che subentra Tesla. Considerando alcune interpretazioni che attualmente circolano online, inserire i marchi nella trattativa non è altro che una mossa strategica del Governo per convincere Stellantis ad aumentare la produzione a 1 milione di veicoli mentre Tesla aprirebbe un sito di auto.