Google Chrome accusata di spiare gli utenti: la fine del processo

Dopo quasi quattro anni di contese legali, Google è pronta a patteggiare per risolvere la causa legale intentata in California riguardante la modalità in incognito di Google Chrome. Nella causa, l’azienda è stata accusata di tracciare e identificare dati di navigazione anche quando la modalità in incognito era attiva.

I querelanti, William Byatt, Chasom Brown e Maria Nguyen, hanno sostenuto che Google violasse le leggi sulle intercettazioni telefoniche. L’accusa principale era che i siti utilizzanti  Analytics o Ad Manager raccogliessero informazioni durante la navigazione in incognito, inclusi contenuti delle pagine web, dati del dispositivo e indirizzi IP. Inoltre, la società è stata accusata di sottrarre informazioni agli utenti di Chrome.

La Tentata Archiviazione del caso Google Chrome

In una fase iniziale, Google ha cercato di far archiviare la causa facendo leva sui messaggi di avviso visualizzati durante l’attivazione della modalità in incognito. Tuttavia, il giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha respinto questa richiesta. Rogers ha sottolineato che Google non aveva chiaramente informato gli utenti che la raccolta dei dati sarebbe continuata durante la navigazione in incognito.

Al fine di porre fine alla disputa legale, Google e i querelanti hanno raggiunto un accordo per risolvere il contenzioso. I termini dell’accordo saranno presentati presso il tribunale entro la fine di gennaio, con l’approvazione definitiva prevista entro la fine di febbraio. Questa conclusione segna un capitolo importante in una vicenda che ha attirato l’attenzione per anni. Grazie all’accordo imminente, la società del Cupertino cerca di risolvere la controversia senza ammettere colpevolezza, mentre i querelanti possono vedere una forma di giustizia in un caso che ha sollevato domande significative sulla trasparenza e sulla privacy nella navigazione online.

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