Apple come ben sappiamo è un’azienda davvero molto attenta alla produzione dei suoi prodotti, ad ogni step, dalla progettazione fino alla realizzazione, quasi maniacale, bada infatti non solo al design interno ed esterno, ma anche alla qualità dei componenti, ai materiali e all’ordine all’interno dei prodotti che produce.

L’impossibilità però di accedere proprio all’interno dei suoi prodotti, rende gli oggetti di casa Apple proprio tra quelli maggiormente contraffatti, non essendo possibile aprirli infatti è davvero difficile anche per un occhio esperto riuscire a capire la differenza soprattutto se si ha tra le mani un falso di buona qualità.

Ovviamente le AirPods sono tra gli oggetti più contraffatti ed è difficile accorgersene, forse solo un utente che già conosce la qualità del suono potrebbe notare la differenza al primo ascolto, ma è comunque abbastanza complesso.

 

Le AirPods ai raggi X

Jon Bruner di Lumafield ha deciso dunque di evidenziare le differenze tra un modello di AirPods originale ed uno contraffatto utilizzando la tomografia computerizzata, la quale ha sottolineato a scanso di similitudini esterne delle grosse differenze interne.

Dopo aver effettuato le sue analisi Bruner ha concluso che le originali sono una meraviglia della miniaturizzazione, con componenti di qualità perfettamente racchiuse in modo efficiente e PCB strettamente integrati all’interno.

Le immagini mettono in mostra come nelle cuffie contraffatte invece vengano utilizzati dei fili invece dei PCB flessibili, i quali tra l’altro sono anche saldati male a detta di Bruner, dettagli a cui bisogna aggiungere la presenza di batterie più piccole, la plastica di qualità inferiore e la presenza di pesi per uniformare il peso a quelle originali.

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