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Il mondo delle tecnologie è in costante sviluppo, ogni giorno possiamo assistere alla notizia del lancio di dispositivi digitali sempre nuovi, presentati come i più all’avanguardia ed innovativi del momento.
I consumatori sono quindi spinti, di volta in volta, a sostituire i loro vecchi device con modelli più nuovi che promettono prestazioni sempre più elevate.
Ma che fine fanno tutti i dispositivi che vengono poi considerati obsoleti?

Ebbene sappiate che il settore tecnologico è quello che produce più rifiuti in assoluto, rifiuti che, per giunta, sono anche più complicati da riciclare.
A tal proposito, risulta essere molto importante la proposta di legge ideata dalla Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei consumatori del Parlamento, che riguarda l’approvazione del nuovo diritto alla riparazione dei dispositivi elettronici.

Il nuovo diritto per la riparazione dei dispositivi elettronici

La legge in questione si propone di affrontare la questione del trattamento dei dispositivi elettronici. L’obiettivo principale è quello di consentire ai consumatori non solo di risparmiare denaro, ma anche di favorire e sostenere il Green deal europeo per la riduzione dei rifiuti elettronici.

Infatti, secondo quanto sarà stabilito, i produttori e i professionisti del settore dovranno fornire ai clienti tutte le informazioni circa i servizi di manutenzione e riparazione autonoma. Tali informazioni dovranno basarsi su un modulo standard europeo, grazie al quale i consumatori potranno valutare tutti i diversi servizi disponibili.
In questo modo, i venditori saranno obbligati per legge a riparare i dispositivi difettosi anche se si sono superati i tempi di garanzia, e con prezzi già stabiliti.

La proposta di legge mira a promuovere l’idea di un’economia circolare, in cui i beni anziché essere scartati vengono invece riparati e riutilizzati.
A favorire ciò, ci sarà anche la realizzazione di una piattaforma online in grado di facilitare il collegamento tra consumatori e riparatori locali.

Il futuro della nuova proposta di legge

Si tratta tuttavia di un’iniziativa ancora in fase di approvazione. In quanto deve ancora affrontare il voto dell’assemblea plenaria del Parlamento e il negoziato tra Commissione, Consiglio e Parlamento.
Inoltre, sembra che non tutti siano disposti ad accogliere questa iniziativa con entusiasmo. Si pensa, infatti, che essa possa in qualche modo compromettere la domanda di nuovi beni.
Ma si tratta di qualcosa che l’Europa dovrà comunque affrontare. Soprattutto se prendiamo in considerazione che ogni anno vengono registrati più di 35 milioni di tonnellate di spazzatura di prodotti elettronici che potrebbero essere ancora utilizzabili.

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