Google, il motore di ricerca sta per bannare tutti coloro che utilizzano ChatGPT

Wait wait wait, facciamo chiarezza. Google non ha intenzione di bannare tutti coloro che si servono della ChatGPT (questo è ciò che fanno credere le fake news), bensì ha in mente di sviluppare il suo Chatbot e il modello linguistico proprietari. Ciò non toglie che ci saranno dei provvedimenti sulla nuova intelligenza artificiale.

Google: i lati negativi dell’intelligenza artificiale

Google sarebbe in allerta a causa del successo di ChatGPT, il modello di linguaggio di OpenAI. Secondo un report di Futurism, il colosso delle ricerche sul web avrebbe richiamato i cofondatori Larry Page e Sergey Brin e starebbe già lavorando ad un proprio modello per rispondere a quello di OpenAI.

L’uso dell’IA per la scrittura di articoli però potrebbe avere conseguenze negative per gli utenti. Il problema principale potrebbe essere la mancanza di affidabilità nella verifica della veridicità delle notizie. L’IA e i chatbot infatti hanno una sintassi e una grammatica perfette, ma i contenuti potrebbero essere completamente sbagliati o ampiamente scorretti. Inoltre, l’IA si presta facilmente all’uso da parte degli spammer per la creazione di contenuti perfetti per la SEO, che potrebbero comparire ai primi posti sui motori di ricerca, a prescindere dalla veridicità delle informazioni.

Futurism sostiene che l’onda dei contenuti SEO scritti dall’IA è in arrivo, poiché diversi esperti del settore e spammer hanno già iniziato a sperimentare con i Chatbot. Il forum per esperti di SEO, Black Hat World, ha tra le sue conversazioni più popolari una dal titolo “È ora di pompare contenuti ad una velocità elevatissima”, riferendosi proprio alla creazione di articoli-spazzatura perfetti per gli algoritmi di indicizzazione di Google, che potrebbero monopolizzare o almeno prendere d’assalto il web.

Google sta sviluppando il proprio Chatbot e modello linguistico, quindi non sembra che ci sarà un ban delle pagine web scritte dall’IA. Tuttavia, diversi esperti di istituzioni prestigiose come le Università di Harvard e Stanford hanno avvertito che un abuso dell’IA potrebbe rapidamente riempire Internet di una quantità enorme di testi di disinformazione pensati solo per fare profitto.

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