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Dopo i recenti incidenti che la vedono coinvolta con il suo 737 Max, Boeing sfida Airbus lanciando il primo aereo a propulsione nucleare. E’ la prima volta che l’industria aeronautica propone una soluzione di questo tipo per i viaggi commerciali. Finalmente quindi il progetto diventa realtà, dopo il deposito del brevetto avvenuto già nel 2012.

Dopo la notizia che il 737 Max tornerà a volare entro i primi tre mesi del 2020, il produttore tenta di sferrare un colpo al suo acerrimo rivale. Airbus aveva infatti mangiato un importante fetta di mercato al produttore americano dopo lo stop dei suoi veicoli a seguito della morte di 346 persone.

Il nuovo propulsore sfrutta un laser per vaporizzare Deuterio e Trizio. Nel processo viene creata una forte energia, emessa insieme all’elio dal retro dell’aeromobile. Si tratterebbe quindi di una soluzione ad emissione zero, se non vi fossero rischi in determinate situazioni.

Boeing sfida Airbus: i segreti del produttore americano

Il nuovo sistema necessiterà di una particolare camera di innesco nucleare che dovrà essere presente sui propulsori stessi. Questa sarà teatro di un importante fenomeno di aggregazione dei protoni che libererà calore. Mediante lo stesso verranno vaporizzati gli isotopi radioattivi che alimenteranno una turbina. Quest’ultima ha ovviamente il compito di fornire energia al laser di cui vi abbiamo parlato poco fa.

Dai brevetti emerge anche la proposta di Boeing di usare un nuovo catalizzatore per i viaggi spaziali, l’Uranio 238.L’aeromobile presentato dal colosso americano e sicuramente innovativo, non bisogna però dimenticarsi dei pericoli del nucleare.

La storia ci insegna infatti che con questo tipo di energia non si può scherzare. Qualora si verificasse un incidente infatti si assisterebbe all’ennesima catastrofe ambientale, analoga a quella di Chernobyl e molte altre. L’azienda dovrà quindi rispettare standard di sicurezza altissimi, evitando di commettere gli errori del 737 Max.

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