Xiaomi SU7: polemiche in arrivo per la piattaforma "Modena"Dopo ciò che è successo con la nuova Alfa Romeo Milano, il cui nome ha scatenato alcune polemiche politiche al punto da spingere la casa di auto a cambiare denominazione, ora nell’occhio del ciclone si trova Xiaomi. Infatti, l’azienda ha scelto di utilizzare “Modena” come nome per la sua piattaforma disponibile sulla SU7, ovvero la sua prima auto elettrica.

A tal proposito è intervenuto Gian Carlo Muzzarelli, il sindaco di Modena, che ha criticato l’azienda cinese per una scelta a sua detta inaccettabile, ovvero quella di appropriarsi del nome della città italiana anche se questa non è in alcun modo legata alla piattaforma o il veicolo di Xiaomi.

Sindaco di Modena contro Xiaomi per la piattaforma Modena

Secondo il sindaco è inaccettabile che la casa automobilistica cinese utilizzi il nome Modena per uno dei suoi prodotti. Muzzarelli ha anche dichiarato aver dato mandato ai legali del Comune per comprendere come procedere per impedire a Xiaomi di sfruttare la città che non ha alcun legame con la piattaforma introdotta sui veicoli SU7. Non è tardato l’appoggio del Governo. Infatti, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso si è messo in contatto con il sindaco di Modena assicurandogli il massimo sostegno in questa “battaglia”.

Nel mentre non è tardata la replica di Xiaomi in relazione alle dichiarazioni del governo nazionale e locale italiano. Come espresso dall’azienda cinese il nome Modena è collegato solo al progetto interno alla vettura e all’identificativo dell’architettura della piattaforma, ovvero, “Xiaomi EV Modena Architecture”. Suddetto dettaglio era già stato annunciato nel 2023. Nello specifico durante un evento tenutosi a Pechino lo scorso 28 dicembre.

Questa premessa è servita a Xiaomi per ribadire che il nome non verrà utilizzato per campagne marketing a livello globale. Infine, l’azienda ha ricordato il suo costante impegno per rispettare tutte le normative europee e nello specifico per questo caso quelle italiane. Tra queste, ovviamente, è compreso anche il regolamento sulla protezione delle indicazioni geografiche. Dettaglio su cui si stata concentrando il sindaco di Modena e il Ministro Urso.

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