Whatsapp, l'idea di inserire una chat multipla è stata ritirata

In un contesto di crescente attenzione verso la privacy e la sicurezza delle comunicazioni digitali, l’annuncio di un’imminente “interoperabilità” tra WhatsApp e altre app di messaggistica ha acceso il dibattito sulle implicazioni per la sicurezza degli utenti. Con la scadenza del 6 marzo che si avvicina, la richiesta di interoperabilità, derivante dal nuovo regolamento europeo sui servizi digitali (DSA), pone WhatsApp, un “gatekeeper” secondo il DSA, di fronte alla necessità di aprire le sue comunicazioni ad altre piattaforme. Tuttavia, due noti servizi di messaggistica, Signal e Threema, hanno esplicitamente rifiutato l’idea, citando preoccupazioni significative legate agli standard di sicurezza.

Whatsapp: Signal e Threema rifiutano la proposta

Signal, rinomata per la sua crittografia end-to-end e per essere considerata una delle app più sicure nel panorama della messaggistica, ha chiarito che l’adesione agli attuali standard di WhatsApp comporterebbe un abbassamento dei propri livelli di privacy e sicurezza, una prospettiva inaccettabile per l’organizzazione. Meredith Whittaker, presidente di Signal, ha sottolineato l’impegno dell’app a mantenere e persino elevare ulteriormente i propri standard, escludendo quindi la possibilità di un’interoperabilità con WhatsApp e altri servizi come Facebook Messenger, iMessage e Matrix.

Threema, dall’altra parte, un servizio di messaggistica svizzero a pagamento noto per la sua rigorosa politica di protezione dei dati e per essere l’app ufficiale di chat dell’esercito elvetico, ha espresso preoccupazioni simili. La piattaforma ha messo in luce l’incompatibilità tra i propri elevati standard di sicurezza e privacy e le implicazioni dell’interoperabilità con WhatsApp. In particolare, Martin Blatter, capo di Threema, ha espresso una marcata sfiducia nei confronti di Meta, la società madre di WhatsApp, per quanto riguarda la gestione dei metadati delle chat, sottolineando i rischi associati alla condivisione di informazioni sensibili come l’identità dei comunicanti, la frequenza delle interazioni e la composizione dei gruppi.

Questa posizione di Signal e Threema evidenzia una dicotomia fondamentale nel settore della messaggistica digitale: da una parte, il requisito di interoperabilità imposto dal DSA a grandi piattaforme come WhatsApp, volto a promuovere la concorrenza e la scelta per gli utenti; dall’altra, le preoccupazioni di servizi più piccoli e focalizzati sulla sicurezza, che vedono in questa apertura un potenziale degrado dei loro elevati standard di privacy. In questo scenario, mentre WhatsApp e Facebook Messenger sono tenuti a conformarsi alle nuove normative, piattaforme come Signal e Threema scelgono di preservare la loro integrità, rinunciando all’interoperabilità per proteggere la sicurezza e la privacy dei loro utenti.

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