Smartphone radioattivi: quali sono i modelli più pericolosi? Nell’attuale epoca digitale, caratterizzata da una crescente dipendenza dagli smartphone, la preoccupazione per le possibili ripercussioni sulla salute derivanti dall’uso prolungato di questi dispositivi ha portato ad un approfondimento sull’emissione di radiazioni. Proprio per questo, molti consumatori stanno iniziando a considerare i livelli di radiazione, misurati attraverso il Specific Absorption Rate (SAR), come un criterio prioritario nella scelta di uno smartphone.

Il SAR rappresenta la quantità di radiazioni che può essere assorbita dal corpo umano durante l’uso di un cellulare, misurato in watt per chilogrammo (W/kg). Il limite massimo fissato in Europa è pari a 2,0, valore che dovrebbe garantire la sicurezza della salute umana. Recentemente, il Bundesamt für Strahlenschutz, l’ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni, ha condotto uno studio dettagliato, fornendo una classifica dei modelli di smartphone attualmente in commercio in base ai loro valori SAR.

I valori SAR per gli smartphone più radioattivi

È importante notare che i valori SAR sono determinati in condizioni di laboratorio e possono variare durante l’uso quotidiano del dispositivo. Fattori come il design del telefono, la posizione del sensore di misurazione e le condizioni ambientali giocano un ruolo chiave nella misurazione effettiva. Il valore, inoltre, può aumentare durante le chiamate con il telefono vicino all’orecchio. Mentre nei telefoni con antenne integrate nel display, i valori radioattivi risultano più bassi.

Tra i dati emersi, è possibile notare che non tutti gli smartphone sono uguali dal punto di vista delle radiazioni. Alcuni modelli, come il Motorola Edge 30 Pro, lo Xiaomi 13 Pro e il OnePlus 11 Pro, hanno ottenuto valori più alti, posizionandosi in cima alla classifica degli smartphone che emettono più radiazioni. Sorprendentemente, non sembra esserci una correlazione diretta tra i valori di emissione, il prezzo del telefono e il volume di vendite. Ad esempio, lo Xiaomi, nonostante i valori elevati, ha venduto oltre 2 milioni di unità. Questo dettaglio ha sollevato molte domande sulla consapevolezza dei consumatori sui rischi effettivi associati alle radiazioni emesse dagli smartphone.

Infatti, sono diversi gli studi dedicati a questa situazione. In molti rassicurano sul fatto che i cellulari non causano danni alla salute, soprattutto quando si parla di correlazioni effettive tra  l’uso degli smartphone e la comparsa di forme tumorali. Tuttavia, in assenza di prove definitive, adottare un approccio intelligente nell’uso degli smartphone è sempre consigliabile. Innanzitutto, è importante utilizzare cuffie o vivavoce può ridurre l’esposizione diretta del corpo alle radiazioni. Inoltre, limitare la durata complessiva dell’uso del telefono e informarsi sui valori SAR prima di effettuare un acquisto sono pratiche che possono contribuire alla tutela della salute.

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