C’era un metodo diffuso qualche tempo fa che serviva per rallentare i contatori della luce. Il metodo in questione era quello della calamita che, una volta posizionata sopra il contatore, riusciva ad alterare le misurazioni, riuscendo a far risparmiare un buon 60% sulla bolletta finale.
Oggi quel sistema alquanto casereccio non funziona più: si usa ancora ma solo sugli impianti non ancora sostituiti. Per i nuovi sono stati trovato degli escamotage decisamente ingegnosi che consentono ugualmente un risparmio ma che allo stesso tempo si trasformano in furto aggravato.
Contatori pezzotti, manomissioni e allacci: truffe aggravate di qualsiasi tipo
La calamita era uno dei sistemi più ambiti perché era quella a cui più facilmente si sfuggiva ai controlli o, almeno, così credevano coloro che utilizzavano questo metodo: solamente togliendo la calamita, la registrazione dei consumi tornava normale quasi istantaneamente. Oggi, però, i contatori nuovi rilevano subito le variazioni elettromagnetiche e si bloccano in automatico.
I sistemi utilizzati oggi per manomettere i contatori sono essenzialmente due: la manomissione del misuratore e l’allaccio sulla montante. Nel primo caso, parliamo di una modifica fatta all’interno del contatore: avviene l’apertura del contatore e vengono saldati i contatti che registrano gli assorbenti. Si arriva a un risparmio del 98%. Tuttavia, le saldature lasciando segni evidenti che fanno saltare i “sigilli” interno del contatore.
Il secondo sistema, che viene usato spesso nei grossi negozi, è l’allaccio sulla montato, ossia sul cavo principale che porta la fornitura elettrica prima del contatore. È un allaccio diretto alla rete che non viene quindi rilevata, essendo che l’energia rubata non passa neanche mediante il misuratore relativo al contratto.
Pezzotto ed elettricità: come si viene scoperti
Molti furti sono stati scovati grazie agli attenti operatori di polizia durante i controlli nelle abitazioni o negli edifici. Spesso questi fenomeni capitano nelle palazzine popolari, ma è nelle grandi aziende o fabbriche dove i danni sono elevati.
È la stessa Enel che, in questi casi, svolge gli accertamenti iniziali insieme a Carabinieri e Polizia. Il fornitore va ad effettuare uno screening sui consumi, monitorando i dati letti dal contatore e controlla se corrispondono a quelli considerati in media.
Un altro segnale di un contatore manomesso può essere il consumo troppo basso rispetto alla fascia del contratto stipulato: ad esempio, se un negozio paga per 20 kW e ne consuma molti meno, al contatore sfugge qualche conteggio.