Chernobyl è ancora terribile e temibile, le ultime notizie trapelate in rete in seguito allo studio condotto dall’Università di Bristol, dimostrano una situazione tutt’altro che positiva e favorevole, anche dopo 30 anni dalla data del disastro registratosi nell’area dell’est Europa.
Eravamo ad aprile del 1986 quando, in una normale notte di controlli di routine, si è assistito al più grande e terribile incidente nucleare di tutti i tempi. La violazione dei protocolli di sicurezza ha portato ad un innalzamento della temperatura del reattore 4 di Chernobyl, l’inadeguatezza dell’infrastruttura ha causato la rottura dei tubi atti al suo raffreddamento, con la conseguente fuoriuscita di gas radioattivo nell’aria. Le conseguenze sono state terribili, una profonda nube ha coperto tutta Europa, fortunatamente (almeno) non abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione nucleare.
Chernobyl: la situazione 30 anni dopo
Dopo 33 anni dalla data del disastro, la situazione è ancora preoccupante. Secondo quanto appreso dallo studio condotto con i droni da parte dell’Università di Bristol, infatti, ancora oggi si registrano radiazioni decisamente superiori alla media e alla capacità di assorbimento dell’organismo umano. Ciò sta a significare che sono ancora una quantità tale da risultare nocive per l’uomo (l’area più pericolosa è sempre la solita foresta rossa, chiamata in questo modo per la colorazione assunta dalle piante in seguito al disastro).
La notizia più preoccupante riguarda gli esseri viventi, ancora oggi non sono presenti organismi nell’area, un chiaro segnale che difficilmente potremo mai recuperare pienamente la zona antistante alla centrale di Chernobyl. Potrebbe restare per sempre un monito all’umanità.