Oggi ci sono molte profezie che hanno come tema l’apocalisse, che derivano da varie tradizioni culturali, religiose e leggendarie,
Da sempre l’uomo si è posto domande sul senso della vita, sulle leggende che hanno animato gli animi delle diverse culture, così come sullo scopo della propria vita e di quando sarebbe terminata insieme a quella di tutte le altre presenti sulla terra. Per quanto possano apparire tragiche come riflessioni, bisogna ammettere che da sempre l’umanità si è posta quesiti sull’ipotetica apocalisse che avrebbe distrutto il nostro pianeta.
A tale osservazione son seguite numerose, numerosissime risposte, ovviamente, tutte sbagliate e che hanno avuto come unico risvolto, quello di creare allarmismo fra le varie comunità.
Apocalisse: dobbiamo realmente temere una fine del mondo?
Nonostante siamo diventati negli anni un popolo in grado di costruire Smart Cities, di realizzare aeromobili che possono portarci da un capo all’altro del mondo in meno di 24H, siamo ancora soggetti a credere alle leggende sulla fine del mondo elaborate da culture primitive.
Una delle teorie più famose fa riferimento alla civiltà dei Maya, che già in passato aveva teorizzato la fine del mondo per il 21 Dicembre 2012. La teoria di Ezechiele invece, profetizzata millenni fa, è tornata in auge grazie alla scoperta dei pesci nel Mar Morto ad opera del fotoreporter Noam Bedein. Tanto rumore per nulla, se non ché alla fine si è scoperto trattarsi di una fotografia scattata presso le conche d’acqua dolce dove la fauna può proliferare senza problemi.
Si parla ogni giorno di leggende come queste, e il Web ne è pieno. Basta “googlare” termini apocalittici sul noto motore di ricerca, e ci si imbatte in una delle tante fake news riguardanti un’ipotetica fine del mondo. Dovremmo smetterla di cercar simili dicerie nella rete e cercare di non distruggere ulteriormente il nostro pianeta.
In Amazzonia attualmente la foresta brucia da più di due settimane, in Russia vi è stato un disastro nucleare con conseguenze ben maggiori di quelle accorse dopo Chernobyl. I comportamenti distruttivi dell’uomo stanno portando il mondo verso un’apocalisse reale e concreta basata sull’ingordigia e sulla superficialità nell’affrontare situazioni critiche e catastrofiche. E adesso non parliamo di una delle mille profezie legate al ritrovamento di una specie particolare di pesci, ma di situazioni concrete e degenerative.