Il 5 giugno è la Giornata Mondiale dell'Ambiente

Negli ultimi tempi si sta parlando moltissimo di questa “rivoluzione 5G” che prenderà avvio a partire dal prossimo anno, ma che sta prendendo piede lentamente anche durante questi mesi di test.

Le applicazioni del 5G, però, si sposano perfettamente con un modello di città sostenibile che negli ultimi anni si è affermato, soprattutto a seguito di una serie di problematiche ambientali su cui si è arrivati (finalmente) a discutere più seriamente e ampiamente.

Nel tentativo di trovare modelli risolutivi che potessero dare risposte alla crescente urbanizzazione e al preoccupante inquinamento delle città, si è sviluppato il concetto di green economy, entro cui rientra anche il progetto Smart City.

Smart City: cosa sono e come saranno le città del futuro

Il concetto di Smart City prevede un piano di ecosostenibilità aumentata non solo a livello del singolo comune, ma nella creazione di una rete tra diverse realtà, che possa essere funzionale al raggiungimento di un obiettivo comune: l’abbattimento dei costi sul lungo termine e anche dell’inquinamento.

Questa missione può essere messa in atto tramite una trasformazione in senso green della produzione di energia nelle città (che potrà così provenire da fonti rinnovabili). A questa, però, si deve aggiungere una netta diminuzione delle emissioni di CO2, possibile tramite appositi incentivi allo spostamento con i mezzi pubblici e con la bici, nonché tramite la riduzione delle aree in cui è possibile circolare liberamente con l’automobile.

In tal senso, modelli virtuosi si possono riscontrare nelle città di Oslo e Copenaghen, con la prima che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di addirittura il 95% nel corso dei prossimi anni. A muoversi in questa direzione, benché con più difficoltà e tempi più lunghi, è anche Milano, che insieme a Roma rientra in una rete di città individuate a livello mondiale che hanno intenzione di adottare modelli per lo sviluppo eco-sostenibile delle città.

Il 5G potrebbe dare un forte impulso a questa rivoluzione, grazie alla connettività che sarà traslata persino nella gestione dei mezzi pubblici, nella creazione di velostazioni condivise e nel maggior controllo per il rispetto degli standard da parte dei veicoli privati o commerciali.

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