Che i nostri cari smartphone, ormai compagni di vita, siano in realtà dannosi per la nostra salute, è un dato di fatto. C’è chi li tiene sempre in tasca, chi dorme lasciandoli sul comodino accanto al letto, chi sta sempre al telefono… ci seguono addirittura in bagno! Ciononostante, la cosa sembra non importarci, e quindi continuiamo a portarli sempre con noi e ad assorbire passivamente la grande quantità di radiazioni che questa vicinanza comporta.
E’ stato condotto uno studio da parte del German Federal Office for Radiation Protection (Bundesamt für Strahlenschutz), che ha posto come punto di partenda il cosiddetto SAR, ossia il “tasso di assorbimento specifico” che quantifica il limite della quantità di radiazioni a cui un corpo fisico può essere esposto. Il limite per quanto riguarda il corpo umano è di 2 W/Kg, ma è emerso che alcuni modelli di cellulari lo superino, e non di poco.
La rivista statunitense “Forbes”, attingendo al database dell’ufficio federale tedesco, ha stilato una classifica degli smartphone che emettono il più grande quantitativo di radiazioni, i cui risultati non sono troppo sorprendenti. Vediamoli insieme:
Ai primi posti, spiccano i prodotti della telefonia cinese, come Xiaomi, Huawei e OnePlus, seguiti da un Nokia Lumia e da qualche modello di iPhone della Apple aggiudicandosi -con l‘iPhone 7Plus – il gradino più basso di questo decalogo in cui non figura il marchio Samsung
Smartphone: Xiaomi, Huawei, OnePlus e iPhone
Anche se, a tal proposito, non tutti sono convinti della bontà di questa lista, essa resta comunque uno spunto di riflessione non indifferente. Infatti, indipendentemente dal fatto che possediate o meno uno dei modelli sopra citati, è un dato di fatto che gli smartphone producano delle radiazioni molto dannose per la nostra salute. Siamo dunque perennemente esposti a un flusso radioattivo che ha molto in comune con quelle delle radiografie a raggi-x da cui ci premuriamo a prendere delle precauzioni.
Insomma, possedere uno smartphone è sì uno svago ma anche un problema da non sottovalutare: benché non possa essere percepito, il flusso delle radiazioni esiste, e noi sottoponiamo il nostro corpo continuamente a questo stress.
Bisogna quindi prestare qualche accortezza in più perché, sebbene non sia ancora stato dimostrato il quantitativo di danni provocati dall’esposizione continua a questi dispositivi, presto potrebbe arrivare la spiacevole notizia per tutti, e allora saremmo costretti ad una separazione forzata da quello che, ormai, sta diventando quasi un prolungamento delle nostre braccia.