WindTre, addio alla rete 3G: comincia la dismissione

La tecnologia di rete, con il passare del tempo, ha dovuto adeguarsi ai cambiamenti delle esigenze dell’utenza divenendo sempre più potente e in grado di supportare più persone che navigassero contemporaneamente. Da allora, dall’inizio, l’evoluzione ha raggiunto la creazione del 5G e già si parla addirittura del 6G, ma le reti precedenti? Che fine faranno? Pian piano stanno diventando sempre più obsolete, tanto che gli operatori arrivano a “cancellarle“. La WindTre, solo pochi giorni fa, ha pubblicato dei dettagli sulle sue attuali operazioni che hanno lo scopo di dismettere in via definitiva le reti 3G in Italia, aggiungendosi agli altri gestori mobili che hanno intrapreso la medesima decisione.

In realtà, il processo per lo spegnimento del 3G è iniziato parecchi anni fa. L’obiettivo era sin dall’inizio quello di liberare le frequenze di trasmissione utilizzate dalle reti mobili per servizi più avanzati. WindTre ha continuato il progetto ed ha avviato l’operazione di spegnimento della frequenza a 2.100 MHz utilizzata per il 3G. Questa frequenza serviva proprio a far funzionare le tecnologia insieme alla 900 MHz, che dovrebbe restare attiva in teoria almeno fino al 2025.

Il 3G sparisce: WindTre prosegue con lo spegnimento

Cosa comporta questo cambiamento per gli utenti? Molto probabilmente, a meno che non leggano qualche notizia in merito, non sapranno dell’esistenza di questa transizione. Lo spegnimento delle frequenze utilizzate precedentemente da WindTre per il 3G non farà altro che liberare spazio per le reti di ultima generazione, permettendo ad esse di espandersi e di migliorare a livello di performance.

Il passaggio dovrebbe portare a una maggiore disponibilità di servizi avanzati sulle reti LTE, come il VoLTE, che consente di effettuare chiamate vocali di qualità maggiore rispetto alle tradizionali chiamate telefoniche. Gli operatori come Iliad, che utilizzano parzialmente le reti gestite da WindTre, hanno già attivato il VoLTE per i propri clienti. L’azione del gestore primario era quindi già scritta ed inevitabile. Ora, la strategia di aggiornamento delle reti mobili in Italia procede secondo i piani stabiliti, proseguendo a gran velocità verso dei servizi che ci consentiranno di conoscere nuovi livelli di connettività.

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