CERN: svelato un "fantasma" in quattro dimensioniSono tante le cose che sfuggono alla vista dell’uomo, ma che fanno la differenza nel mondo in cui viviamo. Dopo la scoperta degli elettroni che si muovono alla velocità della luce è stata diffusa una nuova scoperta inedita: una struttura presente nel Super Proton Synchrotron del CERN. Questa struttura è in grado di distorcere il percorso delle particelle, è stata finalmente quantificata e misurata.

È stata scovata una realtà, all’interno dei tunnel del CERN che sfida persino il pensiero umano. Si tratta di un “fantasma”, una struttura quattrodimensionale, che per anni è sfuggita alla comprensione umana. Tranquilli, quando parliamo di fantasma non ci riferiamo ad un fenomeno paranormale, ma di un evento fisico e reale che agisce per deviare le traiettorie delle particelle nell’acceleratore più grande presente al mondo.

Lo “spettro” che si aggira nei tunnel del CERN

Il centro nevralgico di questa scoperta è la risonanza. Questo fenomeno avviene quando due sistemi, come ad esempio quelli planetari, entrano in sincronia. Il fenomeno amplifica gli effetti reciproci e, all’interno degli acceleratori, causa la dispersione delle particelle dal loro percorso designato. La deviazione viene causata da una serie di imperfezioni nei magneti che a loro volta generano campi elettromagnetici necessari per guidare la loro accelerazione.

Alla giuda della scoperta troviamo Giuliano Franchetti, Hannes Bartosik e Frank Schmidt del CERN. Il team di esperti ha intrapreso un lavoro minuzioso per misurare e quindi comprendere il fenomeno in questione. Per poter procedere sono stati utilizzati dei monitor che sono stati distribuiti lungo l’acceleratore. Attraverso quest’ultimi sono state analizzate le posizioni delle particelle in circa 3.000 fasci, ed è così che hanno tracciato la presenza della strutturafantasma”. Il risultato ultimo è stato la realizzazione di una mappa della risonanza che disturba l’acceleratore.

Ora che si è riusciti a scovare questo fenomeno, la speranza comune è che i fisici possano sfruttarlo per trovare metodi per intervenire sugli effetti negativi sul fascio di particelle. Una simile conquista porterebbe ad esperimenti futuri migliori e più precisi.

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