A quanto pare non tira una bella aria in casa Electronic Arts, il lungo e doloroso percorso di ristrutturazione imboccato nel mondo dei videogiochi sembra continuare in modo abbastanza sanguinoso dal punto di vista lavorativo, prendendo corpo in licenziamenti forzati e progetti cancellati, un esempio è la notizia di qualche giorno fa che ha visto Sony tagliare la bellezza di 900 posti di lavoro, notizie alla quale bisogna aggiungere anche quella del licenziamento di 670 dipendenti da parte invece di EA.

Il licenziamento di questi dipendenti è corrisposto all’eliminazione di circa il 5% della forza lavoro della compagnia, evento legato probabilmente alla chiusura del team Ridgeline Games, alla quale bisogna costare anche la cancellazione dello sparatutto dedicato a Star Wars.

 

Non è la prima volta

Non è la prima volta che assistiamo a dei forti tagli del personale da parte della famosa azienda di videogiochi, nel marzo dello scorso anno ad esempio sono stati lasciati a casa circa circa 800 dipendenti con l’obiettivo di concentrarsi solo ed unicamente sui progetti ritenuti maggiormente remunerativi e di eliminare quelli con scarse probabilità di successo, un altro esempio è stato il licenziamento di 50 dipendenti di BioWare, azione che ha preoccupato molti sul possibile futuro di Dragon Age: Dreadwolf e di Mass Effect, sebbene la mossa venne giustificata come la necessità di rendere il lavoro più agile.

Con la chiusura del team citato sopra ora ufficialmente lo sviluppo dei contenuti single player targati EA passa completamente nelle mani di Criterion Games, ciò che è rimasto invece dello staff di Ridgeline Games verrà ricollocato tra le fila di Ripple Effect, uno studio presente a Los Angeles che di contro sta lavorando sul parte multiplayer della serie Battlefield.

Si tratta di una notizia dolorosa ma che purtroppo è solo l’ennesima di una lunga fila che probabilmente non si esaurirà qui, su vari campi.

Articolo precedenteSheffield Forgemasters stabilisce un nuovo assemblaggio di mini reattori nucleari
Articolo successivoLe verità nascoste degli oceani: la realtà sulle linee divisorie