Il 6 febbraio, l’Unione Europea ha annunciato l’avvio di un’ambiziosa alleanza industriale dedicata ai mini reattori nucleari, un’iniziativa che suscita opinioni contrastanti tra gli Stati membri dell’UE. La Francia, noto baluardo dell’energia nucleare, vede con favore tale iniziativa, mentre paesi come la Germania e il Belgio hanno adottato politiche di riduzione o chiusura delle centrali nucleari. Anche la Spagna ha annunciato piani per chiudere tutte le centrali nucleari entro il 2035.
E il nostro Paese? L’Italia si sta muovendo verso la produzione di energia nucleare attraverso piccoli reattori, come dichiarato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Secondo il ministro, questi nuovi sistemi offrono vantaggi come tempi di costruzione ridotti e minore occupazione di spazio. Lo Stato italiano prevede di garantire un quadro autorizzativo e regolatorio, oltre a fornire incentivi per la produzione di energia da questi impianti.
Mini Reattori per un energia a basse emissioni? Quale Paese ha ragione?
Uno studio pubblicato da EY sottolinea il ruolo chiave dell’energia nucleare nella transizione verso sistemi elettrici a basse emissioni. Attualmente presente in 32 Paesi con una capacità totale di 413 GW, l’energia nucleare contribuisce significativamente alla riduzione delle emissioni globali e alla diminuzione della domanda di gas. Sebbene attualmente l’energia solare fotovoltaica sia la fonte più competitiva in molti mercati, l’energia nucleare rimane una valida alternativa in grado di competere in termini di costo. Un’azienda che sta investendo notevoli risorse nello sviluppo di reattori nucleari di quarta generazione è Newcleo.
Il loro obiettivo è produrre mini reattori nucleari che utilizzano gli scarti di altri reattori. Il progetto richiede un investimento di 3 miliardi di euro nei prossimi sette anni e ha già raccolto 400 milioni di euro da investitori, principalmente italiani. Tra gli azionisti di Newcleo ci sono importanti nomi del panorama economico italiano e il primo reattore è previsto nel 2031 in Francia. L’azienda ha avviato collaborazioni con l’autorità della sicurezza nucleare francese e si sta preparando per l’avvio della costruzione del suo primo reattore. L’Europa sembra quindi essere pronta a esplorare nuove frontiere nel settore nucleare, con l’obiettivo di garantire un approvvigionamento energetico sostenibile e diminuire le emissioni di gas serra. Dovremo attendere per capire come evolveranno le opinioni e le politiche nazionali riguardanti l’energia nucleare e quali saranno le implicazioni a lungo termine.