TerraMaster F4-423, una NAS a 4-bay per tutti - Recensione Terramaster è un’azienda specializzata nella produzione di NAS per privati, liberi professionisti e realtà molto più grande, capace di mettere sul mercato prodotti in grado di contendere il primato con QNAP o Synology. Da qualche settimana abbiamo in prova uno dei modelli di punta, stiamo parlando di TerraMaster F4-423, un NAS a 4-bay, ovvero con 4 alloggiamenti per hard disk fisici (ma con una piccola chicca inserita direttamente all’interno), ad alte prestazioni ed adatto più che altro per piccoli uffici. Scopriamolo meglio da vicino con la nostra recensione completa, nel corso della quale lo snoccioleremo prima da un punto di vista puramente grafico, per poi addentrarci direttamente nelle specifiche tecniche.

 

Estetica e Design

Il prodotto presenta un case con finitura metallica di colorazione grigia, che gode di una eleganza sopraffina, risultando versatile e facilmente utilizzabile sia in ambienti eleganti, che relativamente semplici. Nella parte anteriore, proprio sopra la sigla F4-423, troviamo il pulsante di accensione/spegnimento, con anche una serie di LED che certificano lo stato e l’utilizzo in tempo reale del dispositivo. Spostando l’attenzione nella parte centrale, ecco arrivare i 4 slot posti in verticale, uno a fianco dell’altro, la cui apertura e rimozione è decisamente rapida, ed adatta anche all’utente più inesperto. Il funzionamento è meccanico, non sono necessarie serrature elettroniche o quant’altro, è necessario effettuare la pressione direttamente sulle piccole levette in plastica, per riuscire ad estrarre il corrispettivo supporto dell’hard disk fisico che si vuole effettivamente posizionare.

Dimensionalmente parlando, il TerraMaster F4-423 non risulta essere particolarmente ingombrante, infatti ha dimensioni di 227 x 225 x 136 millimetri, con un peso di circa 3,6 kg. Nella parte inferiore trovano posto comodi piedini per il corretto posizionamento sulla superficie, mentre tutta la connettività è spostata posteriormente. A fianco della stessa sono integrate 2 ventole di raffreddamento da 80 x 80 x 25 millimetri, con una rumorosità non elevata, dati alla mano dovrebbero raggiungere (dipendentemente dall’hard disk interno), 27dB circa. Il consumo di energia è altrettanto allineato con gli standard a cui siamo solitamente abituati, infatti nell’utilizzo a pieno regime (quindi in lettura/scrittura) raggiunge 35,2W, quando ibernato (ovvero mentre non lo si sta utilizzando) 13,9 watt; come nel caso precedente, anche tali dati devono essere considerati con un determinato margine di errore, dettato dall’aleatorietà dell’hard disk che l’utente andrà ad inserire nel NAS.

 

Hardware e Specifiche

TerraMaster F4-423 risulta essere il NAS ideale per le piccole aziende, non tanto per i privati, per il semplice motivo della presenza di un numero di bay molto elevato. Nello specifico troviamo quattro slot per dischi meccanici e 2 slot per M.2, il tutto potrebbe portare idealmente ad una memoria massima (complessiva) pari a 80TB; come avete potuto voi stessi notare, si tratta di un quantitativo di memoria ben superiore alle necessità di una singola famiglia, risultando perfetto per le aziende che devono trasferire tanti file, o vogliono creare un backup aziendale. Vogliamo porre l’attenzione direttamente sugli slot M.2, una novità per i modelli di casa Terramaster, che permettono di trasferire molto più velocemente i contenuti, raggiungendo velocità ben superiori al disco meccanico; l’unica nota negativa riguarda l’accesso a tali slot, l’utente è obbligato a smontare fisicamente il telaio (nella parte posteriore), e non è proprio comodissimo.

A muovere il prodotto recensito troviamo un processore Intel Celeron N5105, con frequenza di clock a 2GHz e boost a 2,9GHz, e processo produttivo a 10 nanometri, messo sul mercato nel corso del 2021. Immaginando l’utilizzo del NAS, quindi un dispositivo sempre acceso e connesso, il SoC integrato risulta essere perfetto, grazie al TDP di 10W, ciò non lo porta a scaldare eccessivamente l’ambiente circostante e dissipare poco calore. La configurazione si completa, di base, con 4GB di RAM, esistono però due slot che possono essere utilizzati per raggiungere un massimo di 32GB di RAM DDR4.

Spostando l’attenzione nella parte posteriore, ad affiancare le due ventole di raffreddamento, troviamo una dotazione relativamente ridotta di connettori fisici: due RJ-45 gigabit (fino a 2,5 gigabit al secondo, ma è possibile sommarle per risultare compatibile con una rete 5 gigabit), due porte USB-A 3.2 (a 10Gbps), per finire con una HDMI. Quest’ultima rappresenta forse la soluzione più sensata ed apprezzata nell’utilizzo quotidiano, infatti il TerraMaster F4-423 può essere collegato direttamente ad un televisore, e funzionare come centro di intrattenimento, ad esempio per la condivisione diretta di contenuti dal disco al televisore o qualsiasi altra fonte (senza affidarsi al WiFi). Tale scelta rende lo streaming più immediato, stabile e rapido, in confronto a ciò che possiamo ottenere con altri modelli sul mercato.

 

Prestazioni e Esperienza d’uso

Dopo aver completato il setup, abbiamo collegato direttamente il TerraMaster F4-423 alla nostra rete fibra gigabit, testandolo nelle molteplici funzioni effettivamente disponibili. La prima cosa che abbiamo notato è il fortissimo upgrade rispetto al SoC precedente, che ricordiamo essere l’Intel Celeron J3455, infatti il Celeron N5105 è risultato essere decisamente più rapido nell’esecuzione della maggior parte delle funzioni, ed oltretutto permette di eseguire senza problemi vere e proprie macchine virtuali con le quali andare ad emulare i sistemi operativi.

La velocità di trasferimento dipende ovviamente dalla velocità insita nella vostra connessione di rete, possiamo comunque dire che con hard disk meccanici classici, si sono raggiunte cifre molto interessanti: pari a circa 120 MB/s, con la possibilità di innalzare nuovamente il livello qualitativo con dischi di recente fattura o di livello superiore (fino a 283MB/s). L’utilizzo degli M.2 rappresenta un salto ed un upgrade decisamente importante, non tanto per la velocità di trasferimento, poiché di base il prodotto (non ha la connessione a 10Gbps) e la rete sono limitati fino ad un certo punto, quanto per la latenza decisamente ridotta; aspetto che non a molti utenti interessa fino in fondo, di conseguenza la loro presenza potrebbe rappresentare un plus poco sfruttato dal consumatore medio.

All’interno del TerraMaster F4-423 troviamo il sistema operativo TOS 5.0, il quale non è preinstallato direttamente sull’hard disk, ma si basa interamente su una singola chiavetta collegata fisicamente alla scheda madre. Un aspetto da tenere sicuramente a mente, nel momento in cui ad esempio si volesse un OS differente, o lo si volesse cambiare. La reattività è sicuramente il suo punto di forza, è un sistema fluido, grazie anche ad un buon apporto di RAM, che rende l’esperienza finale è piacevole. Le schermate sono semplici, immediate e facili da utilizzare, perfettamente adatte ad ogni utente, sia esso particolarmente esperto, piuttosto che alle prime armi.

Tra le funzioni che si possono raggiungere annoveriamo un centro nevralgico (che potremmo definire un ‘cruscotto’), dal quale poter osservare nel dettaglio lo stato attuale del prodotto, in termini di utilizzo o anche di presenza di eventuali problematiche. Una delle impostazioni che maggiormente hanno catturato la nostra attenzione prende il nome di TRAID, una configurazione RAID differente dalle altre (per le quali l’utente deve sempre utilizzare due dischi della stessa capacità), proprio per il fatto che si possono ottenere gli stessi risultati, ma con dischi di capacità differenti.

Non manca poi la possibilità di gestire lo spazio, TerraSync, un software molto utile per riuscire a sincronizzare i file contenuti all’interno con altri dispositivi, una forte propensione alla sicurezza con l’autenticazione a due fattori, oppure Surveillance Manager. Spesso vi sarà capitato di avere telecamere di sicurezza e di non sapere dover salvare i dati, se non sul cloud o sulla microSD? ebbene con tale funzione potrete utilizzare il vostro NAS come spazio di archiviazione. Concludono le classiche funzionalità caratteristiche dei dispositivi di questo tipo, ed il supporto a Docker VirtualBox per la virtualizzazione di app o OS.

 

TerraMaster F4-423 – conclusioni

In conclusione TerraMaster F4-423 è il NAS da consigliare agli utenti che sono alla ricerca di un prodotto ad alte prestazioni, ma dall’ingombro minimo. Esteticamente è molto valido, appare resistente, affidabile e duraturo, con materiali di qualità; la componentistica interna offre al consumatore finale una buona personalizzazione, grazie anche alla possibilità di aggiungere RAM e SSD, a completare comunque un sistema operativo che negli anni ha compiuto enormi passi in avanti. Oggi le sue schermate sono semplici, intuitive, di facile comprensione e vanno ad arrotondare l’esperienza rendendola sicuramente più appetibile e chiara.

Il prodotto può oggi essere acquistato al prezzo di 499,99 euro, senza dischi inclusi (come era lecito immaginarsi del resto), direttamente dal sito ufficiale di TerraMaster. I metodi di pagamento accettati sono sempre i soliti: le principali carte di pagamento (MasterCard e Visa), passando per American Express e Discover Network. I costi di spedizione variano in relazione all’area di consegna, testandola presso una regione italiana non insulare, la spesa da sostenere corrisponde a 32,02 euro. I tempi di consegna, stando a quanto effettivamente dichiarato dall’azienda, sono stimati entro 15 giorni dalla data dell’ordine. E’ presente, se interessati, una formula “Soddisfatti o Rimborsati” che copre i primi 15 giorni dalla ricezione del prodotto; entro tale periodo l’utente potrà decidere di restituire il TerraMaster F4-423, ma pagando le spese di spedizione, per poi ricevere il rimborso completo. Le suddette non verranno pagate dall’utente, solo nel momento in cui la restituzione del dispositivo dovesse avvenire per problematiche legate alla qualità o ad eventuali difetti di fabbrica che si potrebbero riscontrare, sia nei primi 15 giorni, che entro i 2 anni di garanzia previsti per Legge.

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