La Francia sta facendo un audace passo avanti nel suo impegno per espandere l’energia nucleare, con la proposta di costruire 14 nuovi reattori nei prossimi anni, puntando a superare i 20 GW entro il 2050. Questa mossa è parte integrante della bozza della legge sulla sovranità energetica. Quest’ultima è prevista per essere presentata nelle prossime settimane.
Il presidente Emmanuel Macron, nel 2022, ha annunciato questo ambizioso piano energetico. Sottolineando la necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e abbassare la quota di nucleare nel mix energetico nazionale dal 70% attuale al 40% entro il 2035. La ministra della Transizione ecologica, Agnès Pannier-Runacher, ha chiarito che l’obiettivo è ridurre la dipendenza dai combustibili fossili dal 60% al 40% entro il 2035.
La bozza della legge prevede la costruzione di 6 reattori EPR entro il 2026 e altri 8 nei successivi anni, totalizzando 14 reattori e 20 GW di nuova potenza nucleare. Questa espansione mira a rafforzare la sicurezza energetica del Paese e ad affrontare le sfide ambientali.
Francia: 14 Nuovi reattori in vista per superare i 20 GW
Il presidente Macron, inizialmente impegnato a ridurre la quota di nucleare, ha cambiato rotta per affrontare le crescenti esigenze energetiche della Francia.
La realizzazione di questo ambizioso progetto potrebbe incontrare ostacoli. Proprio come dimostra il caso del reattore EPR di Flamanville, i cui cantieri sono iniziati nel 2007, ma è ancora non operativo a causa di problemi tecnici, extra costi e ritardi.
Di conseguenza il successo di questo piano dipenderà dalla capacità del Paese di superare le sfide tecniche e di gestione che hanno caratterizzato progetti precedenti. Consolidando così la sua posizione nel panorama energetico globale.