L’ubiquità degli smartphone nella vita quotidiana, specialmente tra gli adolescenti, è un fenomeno ampiamente studiato e discusso. La ricerca scientifica e le discussioni sulla loro influenza sulla memoria e sulla salute generale delle persone sono caratterizzate da incertezze e dibattiti. La crescente dipendenza da Internet e lo smartphone è stata associata alla nomofobia, una condizione in cui le persone sperimentano paura e ansia all’idea di essere senza il proprio dispositivo mobile. Mentre alcuni casi sono chiaramente patologici, la questione della diffusione effettiva della nomofobia è ancora aperta.
Il desiderio di ridurre l’uso eccessivo dello smartphone è un proposito comune all’inizio di ogni anno, spesso alimentato da una volontà di dedicare più tempo ad attività che non coinvolgono l’uso dello smartphone, come leggere, guardare film o interagire di persona. Alcune persone, ispirate da questa consapevolezza, decidono di eliminare completamente i social network dal loro smartphone, cercando un equilibrio tra la vita digitale e quella reale.
Come passare meno tempo sul proprio smartphone
Nel 2023, la fumettista Kate Wheeler, tramite alcune tavole pubblicate sul Washington Post, raccontò la sua decisione di rimuovere tutti i social dal suo smartphone, considerando il tempo speso su queste piattaforme come un “furto“.
Per affrontare il problema dell’uso eccessivo dello smartphone, alcuni suggeriscono l’utilizzo delle funzioni introdotte dai produttori nei sistemi operativi, come “Tempo di utilizzo” su iOS e “Benessere digitale” su Android. Queste funzioni forniscono resoconti sull’uso quotidiano del telefono e consentono di impostare limiti di tempo per le app. L’efficacia di tali strumenti però può variare a seconda della volontà individuale di rispettare i limiti imposti.
Il giornalista del New York Times, Kevin Roose, ha affrontato personalmente la sfida di ridurre il tempo trascorso sullo smartphone e ha cercato l’aiuto della giornalista scientifica Catherine Price. Price si è concentrata non solo sulle restrizioni di tempo, ma anche sui “fattori emotivi scatenanti” che portano all’uso eccessivo del telefono.
È possibile ridurre il tempo online?
Price suggerisce di mantenere lo smartphone fisicamente distante quando non è necessario, riducendo così l’attrazione automatica verso di esso.
Inoltre, Roose ha ridotto drasticamente il tempo trascorso sullo smartphone attraverso l’eliminazione di app superflue, la limitazione delle notifiche e l’adesione a attività manuali, come un corso di ceramica. La sua esperienza ha dimostrato che, riducendo l’uso dello smartphone, ha potuto prestare maggiore attenzione a ciò che lo circonda, notando dettagli precedentemente trascurati e migliorando le relazioni personali.
La “disintossicazione digitale” può richiedere sforzi significativi, ma può portare a una relazione più equilibrata con i nostri dispositivi. Mantenere la consapevolezza del proprio rapporto con il telefono è cruciale, poiché la nostra attenzione è un’equazione a somma zero, e ogni minuto speso sugli smartphone è un minuto che potrebbe essere dedicato a qualcosa di più significativo. Concludendo, il controllo consapevole sull’uso dei cellulari può portare a una vita digitale più bilanciata e soddisfacente.