L'intelligenza artificiale non potrà mai superare la coscienza umana

L’intelligenza Artificiale è un mezzo informatico che sta rivoluzionando la vita attorno a noi, quest’ultimo però in quanto tale, per funzionare richiedere a livello basilare la corrente elettrica, energia, la sua costante evoluzione nonché aumento di performance sta ovviamente comportando anche un aumento in termini di consumo energetico, dettaglio di cui si è voluto preoccupare Schneider Electric, azienda che ha condotto uno studio su quanto sul consumo energetico legati ai carichi di lavoro dell’IA, la quale nel 2023 in previsione avrà consumato ben 4,3 GW di corrente, poco meno dell’Isola di Cipro che ne ha consumati 4,7, dato che secondo l’azienda crescerà sensibilmente.

 

La previsione

Secondo l’azienda il consumo legato ai carichi di lavoro è destinato a crescere sensibilmente, con un dato percentuale di aumento annuo che oscillerà tra il 26% e il 36%, arrivando nel 2028 a mostrare consumi tra 13,5 e i 20 GW, più di quanto assorbito dall’intera Islanda nel 2021.

A fare la differenza ovviamente non è solo la potenza del modello di deep learning, ma anche l’hardware che lo fa girare, con componenti che saranno sempre più potenti e contestualmente dunque più affamate di energia.

Secondo i conti effettuati nello studio, attualmente tutti i data center hanno consumato ben 54GW, di cui l’8% è stato destinato all’IA, dunque di quei 4,3GW, un 20% è stato adoperato per l’addestramento mentre il restante è stato utilizzato per l’inferenza, mantenendo le percentuali inalterate e riadattandole al futuro, avremo che i consumi globali saranno di 90GW nel 2028, di cui l’IA ne prenderà circa 13,5-20 con il rapporto tra addestramento e inferenza che si sposterà su un 15%-85%.

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