Tombe: svelato il motivo storico per cui devono essere più profonde di 2 metri

Chi decise tale regola, aveva paura che i defunti riuscissero ad uscire ponendo le tombe ad una profondità minore di 2 metri? Ovviamente no. Le ragioni reali risiedono nel passato e tutt’oggi vengono utilizzate dal sistema legislativo.

Tombe: perché proprio 2 metri di profondità?

Per quale strana ragione le tombe da inumazione devono essere messe ad almeno due metri di profondità? Ciò venne deciso nel 1665, quando la “peste nera” era il peggior incubo della popolazione a causa delle conseguenze che questa provocava, ovvero febbre, nausea, diarrea e brividi. Il più delle volte, il rapporto arzigogolato paziente-epidemia si concludeva addirittura con la morte del primo.

La grave malattia si diffuse soprattutto in Inghilterra, e nello specifico a Londra. Qui il sindaco londinese di allora decise di allontanare il più possibile i cadaveri infetti. Così iniziarono i provvedimenti contenuti ne “Orders Conceived and Published by the Lord Mayor and Aldermen of the City of London, Concerning the Infection of the Plague”. Dunque, tutte le tombe dovevano essere collocate ad almeno due metri di profondità, in modo da poter bloccare l’epidemia. Da quel momento, seppur la regola non avesse alcun valore normativo, è rimasta tutt’oggi. Non a caso, quando si vuole alludere alla morte o ad un periodo pesante, si dice “Due metri sottoterra”.

Ad ogni modo questa è solo una delle tante teorie messe in circolo sull’usanza dei due metri. Tra queste regna anche quella secondo la quale le tombe in profondità scoraggiavano i depredatori che avevano intenzione di profanarle. Altre raccontano invece che le salme vennero riposte oltre i due metri per evitare che queste venissero dissotterrate durante la coltivazione del terreno.

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