Si lavora senza sosta alla Nasa, in collaborazione con l’agenzia Space X, per il viaggio che dovrebbe portare l’uomo su Marte per la prima missione umana della storia.

Marte: quali difficoltà si insidiamo nella missione

Space X a stretta collaborazione con la Nasa, ha promesso che entro il 2024 potremmo ammire il primo uomo e la prima donna camminare su Marte.

Più realisticamente, nonostante il grande impegno, questo viaggio potrebbe non avvenire prima del 2029.

Ma quali potrebbero essere i problemi legati a una missione così complessa, distante da casa ben 6 mesi di viaggio?

Per prima cosa occorre capire quando potrebbe essere il momento più propenso per il lancio.

Dopo il picco solare la radiazioni calano di intensità, divenendo meno pericolose per la salute degli astronauti. Ciò purtroppo potrebbe non coincidere col il momento il cui la distanza tra la Terra e Marte sia quella minima ovvero un viaggio di 6 mesi.

Arrivati sul pianeta rosso, l’uomo potrebbe respirare sul suolo marziano? La risposta è no.

L’atmosfera di Marte è molto rarefatta con una pressione di circa l’1% di quella terrestre. Anche utilizzando un apparecchiatura di compressione l’aria sarebbe comunque irrespirabile poiché ha un composizione differente.

Sul nostro pianeta la quantità di ossigeno è pari al 21 per cento a cui si aggiunge il 78% di azoto e il restante 1% di gas misti.

Su Marte l’atmosfera è composta prevalentemente di anidride carbonica per il 95% e l’ossigeno si trova in bassisima percentuale pari allo 0,13%.

I prossimi astronauti che metteranno piede sul pianeta rosso dovranno quindi essere equipaggiati come durante le passeggiate spaziali o le missioni Apollo, con scorte di ossigeno e tute pressurizzate.

Non ci resta che attendere il giorno x, in cui saremo tutti con gli occhi sulla diretta TV per la partenza della storica missione.

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