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Recentemente il presidente di turno di Huawei ha presentato il conto per quanto riguarda i danni dovuti alle recenti azioni. Si parla di una perdita di 30 miliardi di dollari in entrate e questo a causa delle azioni degli Stati Uniti nei loro confronti che di fatto hanno reso impossibile commerciare con le aziende del suddetto paese. Un danno enorme, ma con cui il colosso cinese ha imparato a convivere.

Questo danno si è registrato in due danni ovvero dal maggio 2019. I problemi più lampanti sono quelli che si sono registrati sul mercato degli smartphone con il marchio che è sostanzialmente scomparso dalle principali classifiche di vendita. Non è l’unico settore che è rimasto coinvolto ovviamente. Huawei è un colosso e si occupa di molto altro come la creazione di infrastrutture per le reti di telecomunicazione. Per esempio, ha perso la possibilità di crearne negli USA.

 

Huawei e le forti perdite

Le parole di Eric Xu Zhijun, il presidente attuale di Huawei: “Indipendentemente dal fatto che le sanzioni aumenteranno o meno, siamo abituati a lavorare e vivere con l’elenco delle entità. Ci vorrà molto tempo per compensare le perdite da 30 a 40 miliardi di dollari USA applicando la tecnologia 5G in diversi settori industriali. “Abbiamo deciso di entrare nel settore delle automobili dopo un’approfondita valutazione sulla possibilità di garantire una fornitura costante.”

Sarà interessante vedere come Huawei proseguirà in mercati sempre più in subbuglio, soprattutto ora che la Cina deve fare i conti con rischi interni non indifferenti, come la bolla immobiliare che sembra scoppiare da qui a poco.

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