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La COVID-19 è la malattia che si sviluppa in seguito all’infezione dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2, responsabile dell’attuale pandemia. Si tratta di una patologia che può manifestarsi in forme molto diversificate: da quelle più lievi sino alle forme gravi che possono avere anche esito fatale. Sembra, però, che esistano 5 fattori genetici che sono legati proprio alla forma più grave di questa patologia.

A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla celebre rivista iScience da un team di scienziati del Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli e dell’Università Federico II di Napoli. I ricercatori italiani, nello specifico, hanno individuato i 5 fattori genetici legati alla forma più grave della COVID-19. Si tratta di cinque fattori genetici che corrispondono a mutazioni che alterano il funzionamento di due specifici geni chiamati TMPRSS2 e MX1. Si tratta di due geni che, frequentemente, si trovano mutati nei pazienti che hanno sviluppato le forme più gravi di polmonite bilaterale interstiziale da COVID-19. Per tale ragione questi due geni, potrebbero diventare dei potenziali bersagli terapeutici.

COVID-19: la gravità della malattia potrebbe dipendere dalla presenza di alcuni fattori genetici

I fattori di rischio collegati ad una maggiore severità della COVID-19 sono l’età avanzata, il sesso maschile e la presenza di comorbidità. Ciononostante, questi aspetti non erano sufficienti a spiegare in modo completo l’ampio spettro delle manifestazioni cliniche della malattia provocata da SARS-CoV-2. Per cui gli scienziati italiani, già un anno fa, avevano iniziato ad ipotizzare che sicuramente anche alcuni fattori genetici potrebbero favorire lo sviluppo di una COVID-19 più aggressiva.

La conferma è arrivata proprio in questi giorni grazie all’analisi di dati genetici raccolti da oltre 1,7 milioni di cittadini europei. Di questi dati, 1 milione era relativo a persone sane ed oltre 7.000 a soggetti positivi ricoverati poiché avevano sviluppato una forma grave di COVID-19. L’analisi genetica ha permesso di individuare la presenza di alcuni fattori genetici sul cromosoma 21 la cui presenza sarebbe ricollegabile alle forme più aggressive della malattia. Si tratta di una scoperta davvero straordinaria che getta le basi per la messa a punto di nuovi test genetici che consentono di predire quali sono i soggetti ad alto rischio di sviluppare forme gravi di COVID-19.

FONTEiScience
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