Nel momento in cui è iniziata la pandemia da coronavirus, molte sono state le proposte per risanare le casse dello Stato. Tra queste, ce n’è stata una che ha suscitato più di tutte il dibattito pubblico, ossia l’introduzione di una Patrimoniale sui conti correnti degli italiani. Gli esponenti dell’opposizione avevano proposto la possibile soluzione, e la notizia ha subito fatto il giro dell’Italia. Ciononostante, arrivò prontamente la smentita del Vice Ministro dell’Economia Laura Castelli, ma ora pare che la musica sia cambiata.
Infatti, pare che nelle ultime settimane la proposta sia stata nuovamente presa in considerazione, soprattutto tenendo conto della nuova Legge di Bilancio 2021. Si sta pensando, quindi, di andare a tassare solo ed esclusivamente i patrimoni che sono superiori a 500.000 euro.
Patrimoniale: “rischio” per la fascia alta, ma opportunità per quella bassa
Come detto prima, anche se inizialmente questa misura era stata rifiutata dal Governo stesso, pare che ora possa essere una realtà. Di fatto, la possibilità di esortare tutti coloro che sono più ricchi in Italia a contribuire, anche in una piccola parte, può essere una strada da poter intraprendere e che può rivelarsi in futuro provvidenziale.
In più, con un provvedimento del genere, si andrebbe a racimolare l’enorme cifra di 18 miliardi, i quali sarebbero utili per abolire ufficialmente l’IMU, la tassa sui conti correnti e sui depositi. E non è finita qui: questa soluzione andrebbe anche a favorire le transazioni digitali.
Infine, c’è da specificare che la detrazione non sarebbe uguale per tutti, ma andrebbe a seguire una logica precisa, proporzionale con il patrimonio che una persona ha a disposizione. Ecco di seguito la scala di detrazione:
- Una tassa dello 0,2% sui patrimoni da 500.000 a 1.000.000 di euro;
- Una tassa dello 0,5% sui patrimoni superiori ad 1.000.000 e fino a 5.000.000 di euro;
- Una tassa dell’1% sui patrimoni superiori a 5.000.000 e fino a 50.000.000 di euro;
- Una tassa del 2% da 50.000.000 di euro in su.