chernobyl

Purtroppo, a quanto pare, neanche i droni avevano scoperto in tutto e per tutto qual era la verità su Chernobyl. Le macerie nascondono ancora delle scioccanti verità che aleggiando ancora nel mistero, ma qualcosa sembra che sta per emergere. L’intervento degli scienziati e analisti è stato davvero importante essendo che, a distanza di 34 anni dal disastro nucleare, sono state catalogate delle informazioni davvero importanti. Scopriamo di seguito maggiori dettagli a riguardo.

 

Chernobyl: ciò che è stato scoperto è davvero assurdo

Le nuove indagini che virano intorno all’argomento Chernobyl si rifanno ad un micro componente biologico chiamato Cladosporium sphaerospermum. Questo sembra trattarsi di un fungo con proprietà curative il quale sarebbe stato in grado di ripulire l’aria dalle radiazioni diffuse dal confine dell’Ucraina fino al centro Europa. A quanto pare, nessun essere vivente è stato mai in grado di riuscire a fare quello che ha fatto questo fungo.

Secondo quanto riferito, la struttura chimico-fisica di questo essere vivente permette di assolvere all’azione di autoriparazione e auto-rigenerazione anche in condizioni molto sfavorevoli. È talmente efficace che gli scienziati lo stanno sperimentando anche nel campo medico per quanto concerne le terapie anti-tumorali su individui esposti a radiazioni contaminanti.

Pare inoltre che una porzione davvero minima di questo fungo sia in grado di assorbire in poco tempo la quantità di radiazioni ionizzanti emesse dal pianeta Marte in un intero anno. Questa notizia è stata riportata anche dal New Scientist:

“È già stato in grado di assorbire i dannosi raggi cosmici sulla Stazione Spaziale Internazionale. Potrebbe essere potenzialmente utilizzato per proteggere le future colonie di Marte”.

Inoltre, Clay Wang dell’Università della California del Sud ha concluso confermando che: “I progressi nell’uso dei poteri dei funghi per scopi medicinali sono stati graduali, ma sono stati potenziati negli ultimi anni da uno studio in corso che ne ha visto inviare campioni nello spazio. Coltivandolo nella Stazione Spaziale Internazionale, dove il livello di radiazione è aumentato rispetto a quello sulla Terra”.

Articolo precedenteAddio Internet: ecco perché non prende con TIM, Vodafone e Iliad
Articolo successivoEquitalia cancella anni di debiti: addio multe, tasse e bollo auto inevasi