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Nelle scorse settimane, Samsung ha presentato ufficialmente la nuova famiglia Galaxy Note 20. I due device che compongono la serie sono appunto il Galaxy Note 20 e il Note 20 Ultra. Se dal punto di vista estetico le differenze sono minime, è analizzando le componenti interne che si notano i maggiori cambiamenti.

Il teardown dei due device è stato effettuato dai ragazzi di iFixit che hanno smontato entrambi i dispositivi. Questa operazione ha una duplice funzione. La prima è quella di poter dare un punteggio alla riparabilità del device. La seconda invece permette di ammirare il lavoro di ingegnerizzazione interna.

Proprio in quest’ottica ecco che emerge un primo grande punto interrogativo. La famiglia di Galaxy Note 20 smontata da iFixit può contare su un sistema di raffreddamento a graffite. Il problema sorge quando YouTuber come PBKreviews durante il teardown hanno trovato un sistema di raffreddamento a camera di vapore.

Ecco le differenze tra Galaxy Note 20 e Note 20 Ultra

Probabilmente Samsung ha realizzato due versioni differenti per valutare quale sia la migliore durante le prime fasi di produzione. Tuttavia è molto strano che sullo stesso modello siano presenti soluzioni di raffreddamento diverse.

Inoltre, dall’analisi con i raggi X, emerge come il sistema di ricarica wireless di Note 20 sia diverso da quello del Note 20 Ultra. L’avvolgimento delle bobine della variante Ultra rispecchia il cugino S20 Ultra.

Differenze anche per quanto riguarda la batteria. Il Note 20 può contare su 16.69 wattora mentre il Note 20 Ultra su 17.46 wattora. Si tratta di un valore di tutto rispetto che supera quello di iPhone 11 Pro Max (15.04 Wh) ma non arriva a quello di S20 Ultra (19.30 Wh).

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