serie A diritti internet SKY

Nonostante il paese stia lentamente riprendendo le normali attività produttive il calcio italiano è ancora fermo in attesa della conclusione del campionato. Come annunciato dal ministro dello Sport Spadafora, la lega di Serie A ripartirà ufficialmente il prossimo 20 giugno 2020.

Tuttavia ci sono ben altre questioni in ballo dal sapore squisitamente economico, poiché anche se questo campionato è stato falsato dal Coronavirus, l’assemblea della Lega di Serie A ha dovuto dirimere alcune questioni sui diritti esclusivi di trasmissione degli eventi sportivi. In particolare è stato deciso che dal 2021 la piattaforma Sky non potrà più detenere da sola la Serie A nello streaming su internet, così come deciso dal Consiglio di Stato in base alla relazione dell’Antitrust per eccesso di posizione dominante.

 

Serie A Sky : ADDIO diritti di esclusiva per internet dal 2021

Il predominio di Sky sui diritti internet nacque nel 2018 a seguito di alcune acquisizioni, come la clamorosa annessione della piattaforma web di Mediaset Premium, che consegnò il calcio in rete a un sostanziale monopolio. Dunque almeno online, la Serie A tornerà a essere un prodotto che godrà di una discreta concorrenza, proprio grazie al Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del Tar che diede ragione a Sky lo scorso marzo.

All’atto pratico potrebbe sparire la piattaforma NOW TV, creata da Sky proprio per gestire i diritti internet, e forse anche un DAZN dal 2021-22 potrà competere online con le sue offerte.Ma le novità non sono finite qui, perché presto ci sarà l’asta dei diritti TV per il triennio 2021-2024, e presto potremo conoscere nuove forme di assetto commerciale tra pay TV e soluzioni alternative. Tuttavia alcuni esperti di mercato sono convinti che la sentenza del Consiglio di Stato possa in qualche modo deprezzare il mondo del pallone più di quanto previsto. 
Articolo precedenteApp Immuni: disattivarla su ANDROID è possibile, ecco come fare
Articolo successivoVolantino Trony: tante offerte da capogiro contro MediaWorld