bancheEvidentemente qualcosa sta cambiando nel mondo delle banche ed in quelli che sono i processi burocratici e logistici per la gestione dei conti correnti. Una recente decisione sancisce maggiore autonomia per gli istituti, reduci dalla possibilità di chiudere conto correnti senza preavviso dopo una discussione maturata a seguito delle considerazioni fatte dal sottosegretario del Ministero dell’Economia, Alessio Mattia Villarosa. A tal proposito si sono stabiliti limiti di intervento ed azioni volte a conclamare l’efficacia di questo nuovo metodo ritenuto da molti ingiusto e troppo drastico. Ecco cosa potrebbe succedere.

 

Conti correnti chiusi dalle banche: quando l’idea diventa realtà

Agli istituti di credito italiani è stata concessa l’abilitazione di una clausola che prevede il diritto di recesso unilaterale dai contratti stabiliti con il clienti nell’ipotesi di giustificato motivo. Ciò significa che in presenza di argomentazioni significative è facoltà della banca disabilitare il conto corrente.

I casi in cui ciò si può verificare rientrano nelle argomentazioni di una recente discussione avvenuta in aula di consiglio, dove gli organi della Magistratura e della Guardia di Finanza hanno visto riconoscersi il diritto di indagine a scopo di intercettazione finanziaria. Qualora ci si trovasse nelle condizioni di reato finanziario, infatti, ci si potrebbe aspettare il congelamento dei beni fino a conclusione degli accertamenti volti a sgominare la possibilità di trovarsi in presenza di scarsa liquidità o evasione fiscale.

In merito al processo di mancato pagamento delle imposte, tra l’altro, gli organismi del Fisco hanno previsto anche una ulteriore misura restrittiva volta ad onorare i debiti con nuovi strumenti di indagine drastici ma efficaci per arginare la piaga che mette in ginocchio il nostro sistema fiscale.

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