I dati e il denaro degli utenti sono sempre più spesso presi di mira da cyber-criminali che, al fine di rubarli, hanno ideato, e continuano a ideare, tentativi di frode online che sfruttano tantissimi strumenti in modo inopportuno. Le email e gli SMS sono i mezzi più utilizzati ma anche le chiamate spesso nascondono degli inganni. E’ il caso della truffa Wangiri, che tramite alcuni squilli può prosciugare tantissimo denaro.

Truffa Wangiri: attenzione alle chiamate ricevute da numeri sconosciuti!

 

La truffa Wangiri, così come i tentativi di pishing, smishing e vishing, si pone l’obiettivo di ingannare gli utenti facendo leva sulla loro curiosità. I malfattori, infatti, utilizzano numeri sconosciuti e contattano gli utenti, interrompendo la chiamata soltanto dopo pochi squilli, per più volte. L’intento è quello di attirare l’attenzione della potenziale vittima così da indurla a richiamare per procedere poi con il prelievo del credito residuo.

Stando ai dettagli forniti dalla Polizia Postale sulla sua pagina ufficiale “Commissariato di PS Online – Italia“, i malfattori sono capaci di sottrarre addirittura 1,50 euro al secondo e contattano gli utenti utilizzando numeri esteri. Le telefonate arrivano nella maggior parte dei casi dalla Tunisia e dall’Inghilterra, ma non solo. Qualunque sia il prefisso sarebbe opportuno non richiamare e, se possibile, bloccare le chiamate dall’estero, così da prevenire le possibili truffe.

Qui ricordiamo, inoltre, di ignorare qualunque telefonata proveniente da operatori telefonici o bancari che richiedono di fornire dati sensibili. Nessun operatore affidabile procede con tali richieste tramite chiamate, email o SMS, quindi è sempre opportuno non lasciarsi convincere e verificare l’attendibilità di quanto ricevuto.

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