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Il nostro pianeta difficilmente ha subito degli impatti da parte di meteoriti giganti, ma quando è successo le conseguenze sono state catastrofiche. Per questo un team di ricercatori del MIT ha recentemente sviluppato un sistema per evitare la collisione con gli asteroidi potenzialmente distruttivi come Apophis, ovvero quegli oggetti più grandi di tot chilometri che possono cancellare la vita sulla Terra.

E già sappiamo quale sarà la data del test, poiché il prossimo asteroide killer che volerà pericolosamente vicino alla Terra ci sarà il 13 aprile 2029: parliamo del ritorno della gigantesca meteora ghiacciata Apophis 99942.  Un sasso enorme che accelera a oltre 100.000 Km/h che però non sarà il solo a venirci a trovare.

 

Non solo Apophis: ecco i meteoriti che minacciano la Terra

Le osservazioni suggeriscono che se un meteorite si avvicinasse abbastanza alla gravità del nostro pianeta allora cambierebbe la sua traiettoria irrimediabilmente. L’obiettivo dello studio del MIT pubblicato sulla rivista Acta Astronautica è applicare con successo i metodi di deflessione di asteroidi come Apophis e Bennu per poter salvaguardare il pianeta.

Come ha raccontato Sung Wook Paek, autore principale dello studio:”le persone hanno principalmente considerato le strategie di deflessione dell’ultimo minuto, quando l’asteroide è già passato attraverso un buco della serratura [gravitazionale] e si sta dirigendo verso una collisione con la Terra. Sono interessato a prevenire il passaggio del buco della serratura molto prima dell’impatto sulla Terra. È come uno sciopero preventivo, ma con meno disordine.”

A seguito riportiamo 3 diversi scenari che il MIT ha ipotizzato per deviare le traiettorie degli asteroidi:

  • Usando un “dispositivo di simulazione cinetico”, ovvero un proiettile inviato nello spazio per deviare l’asteroide.
  • Studiare l’a roccia per ottenere misure specifiche e inviare un proiettile più accurato.
  • Usare due sonde per misurare l’asteroide e poi spingerlo leggermente fuori rotta prima ancora di ricorrere al grande proiettile di cui sopra.

Insomma, una volta si parlava di scudo spaziale mentre oggi le ipotesi di salvaguardia del pianeta passano per esperimenti più accurati ma meno bellici.

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