Infrangere la privacy di un utente corrisponde a reato eppure esistono delle situazioni specifiche in cui tutto ciò è richiesto. Pensando al mondo online ed al fatto che esso è costellato di pericoli da tutti i lati, intrufolarsi nello smartphone altri potrebbe rivelarsi essenziale come nel caso di un genitore con un figlio. Sebbene esistano ormai servizi offerti dagli operatori che tutelano la navigazione sicura, sono diverse le persone che si affidano a Cerberus e, molte volte, anche per scopi non così tanto etici.
Cerberus: cos’è e come si usa questa applicazione a doppia arma
Studiato per costituire un software di controllo remoto, Cerberus contiene al suo interno numerosissime funzioni tra le quali non possiamo non citare la possibilità di:
- visualizzare la posizione esatta del dispositivo grazie ai servizi di geolocalizzazione;
- Acquisire uno screenshot di ciò che io display sta riproducendo;
- Effettuare registrazioni audio dell’altra persona;
- Consultare SMS e l’elenco chiamate a proprio piacimento.
Cerberus rappresenta, così, un’arma a doppio taglio che se finisce nelle mani di qualche utente sbagliato potrebbe essere persino motivo di stalking. Un altro dettaglio da aggiungere, quando si parla del software è che esso non è gratuito, ma bensì richiede un abbonamento per essere utilizzato; al momento del suo download verrà concesso ad ogni utente un periodo di prova di una settimana circa, ma dopo ciò si dovrà passare alla versione integrale o non si potrà più utilizzare l’applicazione. In ogni caso questo non sembra fermare molti visto che il costo annuale per un abbonamento ammonta a soli 5 euro.