GameStop chiuderà, entro fine anno, duecento punti vendita in tutto il mondo, mentre una molto più ampia serie di chiusura avverrà entro i prossimi dodici o ventiquattro mesi ed interesserà principalmente tutti quei negozi che non hanno generato il profitto sperato.

Le vendite sono, infatti, diminuite del 14,3%, con una perdita di oltre quattrocento milioni di dollari. Questa situazioni di crisi è dovuta in parte alla transizione al digitale (sono sempre di più, infatti, gli utenti che preferiscono acquistare la copia digitale di un videogioco, anziché quella fisica), che ha generato un progressivo rallentamento delle vendite.

Più nel dettaglio, la situazione GameStop sembra configurarsi in questo modo: le vendite hardware hanno registrato un calo del 41,1%; le vendite di software sono diminuite del 5,3%; le vendite degli accessori sono diminuite del 9,5%; le vendite dell’usato, sia per quanto riguarda l’hardware che il software, hanno registrato una perdita del 17,5%; gli introiti che derivano dalla vendita dei contenuti digitali sono diminuiti dell’11,2%. Tutto questo, mentre è in aumento la vendita degli oggetti da collezione (+21,2%).

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