truffe postepayPostepay rappresenta il sistema di pagamento più conosciuto ed utilizzato in Italia. Consente di entrare in contatto con l’evoluzione dei sistemi di e-payments digitali online e tramite carta. Comoda per il fatto di non prevedere il pagamento di un canone annuo e perfetta per la gestione delle transazioni in entrata ed in uscita con codice IBAN. Una piattaforma relativamente sicura messa ora a repentaglio da una truffa che passa per nuovi attacchi hacker via WhatsApp.

Provetti malfattori del web stanno minando seriamente la reputazione del gruppo Poste Italiane che si dice estraneo ai fatti e disposto a risolvere finalmente la questione con ogni mezzo. Da parte nostra, intanto, è richiesta maggiore attenzione a quelli che sono i tentativi di phishing cui possiamo andare in contro in questo periodo. Ecco a cosa dobbiamo prestare particolare attenzione.

 

Phishing su Postepay: conti svuotati e carte sospese a causa di un messaggio spam sospetto

La prepagata del gruppo resta il metodo preferito degli italiani per l’accesso al fondo. I clienti stanno scoprendo gli effetti negativi di nuove email spia provenienti presumibilmente dalla sezione Informa di Poste Italiane. Viene data comunicazione per il blocco carta causato dalla presenza di informazioni non aggiornate che non garantiscono il giusto livello di sicurezza. Con l’aggravante di presunte e rilevate transazioni sospette si mette in allerta l’utente costringendolo a dare non solo credibilità al messaggio ma anche al link contraffatto. Altro non fa che portarci al sito spia creato ad hoc per raccogliere i nostri dati personali e del conto.

Al phishing si aggiunge quindi il pharming, nel tentativo di carpire importanti dettagli utili per l’accesso al conto. Dopo la compilazione del questionario informativo che troviamo alla pagina Internet indicata il conto viene svuotato con i malfattori che dirottano i fondi verso altri IBAN, conti esteri oppure su siti e servizi online a pagamento.

Poste Italiane comunica che NON usa email, SMS o WhatsApp per comunicare messaggi urgenti. Si serve invece dell’area informativa protetta che implica eventuali comunicazioni di servizio, modifiche e richieste. Esattamente come avviene per Unicredit e Sanpaolo che, allo stesso modo, si stanno rendendo partecipi di questa nuova truffa che ha dilaniato tutti i conti esaurendo il credito.

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