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A giugno, si è parlato di alcune nuove imbarcazioni robotiche autonome inventate dal MIT. Queste barche sono state progettate per trovarsi e attaccarsi l’un l’altro mentre galleggiano nei canali di Amsterdam. Il loro scopo è raccogliere la spazzatura. L’ MIT ha annunciato un miglioramento per le sue barche robotiche che potrebbe renderle più efficienti nel raccogliere i rifiuti.

Ognuna delle barche autonome ha uno scafo rettangolare e sono dotate di sensori, propulsori, microcontrollori, moduli GPS, telecamere e altro hardware. Oltre a raccogliere la spazzatura, le cosiddette Roboats dovrebbero anche essere in grado di trasportare merci e persone. C’è anche la possibilita di autoassemblare le piattaforme pop-up per concerti ed eventi simili.

MIT aggiorna le sue imbarcazioni robotiche

Un nuovo algoritmo è stato aggiunto alle Roboat. Esso consentirà ai robot di rimodellarsi nel modo più efficiente possibile. L’algoritmo gestisce tutta la pianificazione e il monitoraggio che consente a un gruppo di unità Roboat di cambiare forma nel modo più efficiente possibile.

L’algoritmo consente alle barche robotiche di pianificare e localizzare altre unità e di sganciarsi l’una dall’altra in una configurazione. I robot possono percorrere un percorso privo di collisioni e ricollegarsi al punto appropriato nella nuova configurazione. Le dimostrazioni hanno dimostrato che i gruppi di Roboat collegati possono cambiare da linee rette o quadrati in altre configurazioni tra cui rettangoli e forme a “L”.

Il numero di forme che le barche a motore possono realizzare varierebbe con il numero di unità. I Roboat potevano usare dozzine di dispositivi nei loro schemi di forma. Un gruppo di robot in una forma è noto come piattaforma per nave connessa o CVP. Ogni CVP utilizza l’algoritmo per esaminare le differenze tra la sua forma attuale e la nuova forma. Determina quindi se rimane nello stesso punto per la modifica o se si sposta. A ciascun CVP viene quindi assegnato un tempo per lo smontaggio e una nuova posizione nella nuova forma.

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