Anche se l’apparenza ci suggerisce il perfetto contrario, WhatsApp tiene costantemente sotto osservazione la nostra attività sulla piattaforma. La chat di messaggistica istantanea è dotata di un codice interno molto rigido che ha il compito di punire eventuali trasgressori e utenti che disturbano la quiete altrui.

Nelle ultime settimane WhatsApp ha incrementato le sue azioni di controllo. Il team che si occupa di sicurezza sta chiudendo a manetta numerosi profili collegati a malintenzionati, hacker o semplici utenti tendenti al cattivo costume.

Le cause che portano alla chiusura del profilo

I profili in chat non vengono mai chiusi per motivi blandi. WhatsApp ha delle priorità per i suoi ban. In primis sono allontanati dal servizio coloro che minacciano, mortificano o mettono in repentaglio la salute di altri utenti. In seconda analisi sono punti i contatti che promuovono la circolazione di virus, trojan o malware di vario genere.

Anche lo spam è mal voluto. Chi invia uno stesso messaggio – magari per scopi pubblicitari – ad una stessa cerchia di numeri, rischia davvero grosso.

Dal ban WhatsApp non si torna indietro

A differenza di altre chat o di altri social, chi prende il ban su WhatsApp è costretto a dover abbandonare per sempre la piattaforma. L’unico modo per potersi riscrivere è quello di creare un nuovo profilo collegato ad un inedito numero di telefono cellulare.

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