Facebook e identità di genere
Facebook e identità di genere

Facebook apre all’identità di genere, dando ai propri utenti la possibilità di definirla sul proprio profilo personale senza la classica scelta binaria maschio/femmina. Anche in Italia, quindi, e a partire da oggi, chi si registrerà sul popolare social network avrà una rosa di opzioni tra le quali scegliere.

I nuovi iscritti potranno così scegliere tra “uomo” e “donna”, ma anche cisgender e transgender. Ma non è tutto. A quanto pare, sarebbero ben 10 le opzioni offerte dalla piattaforma, andando da “androgino” a “trans maschio” o “trans femmina”. “La scelta deriva dalla consapevolezza delle difficoltà che molte persone incontrano ogni giorno nell’esprimere liberamente la propria identità di genere“, commenta Laura Bononcini, responsabile relazioni istituzionali di Facebook Italia. “È importante che ogni persona che utilizza Facebook per rimanere in contatto con gli amici o seguire argomenti di interesse si senta a suo agio e sia realmente se stessa. In questo senso, la possibilità di esprimere la propria identità sessuale è sicuramente un aspetto importante, soprattutto se questa va oltre la semplice categorizzazione “uomo” o “donna”.

Una sensibilità che approda anche sul social media. Riflettendoci, infatti, se da un punto di vista biologico i generi sono essenzialmente due, escludendo ovviamente i casi in cui non occorre ricorrere a gameti maschili e femminili, da un punto di vista sociale, culturale e antropologico l’identità di genere non sembra conoscere ristrettezze di definizioni. E pare averlo capito il social di Mark Zuckerberg che, in passato, aveva patito proprio le ire di alcuni utenti riguardo opzioni troppo poco “di ampio respiro”.

Così, dopo gli Stati Uniti, ecco che anche nel nostro paese la piattaforma social si apre alle richieste della propria utenza. Forse, facendo anche leva sulla comunità LGBT. E, infatti, questa “apertura” nasce grazie alla collaborazione (di lunga data vista che dell’argomento se ne parlava già lo scorso anno) tra i responsabili di Facebook Italia e l’associazione italiana Arcigay. Ci si aspetta, dunque, che l’esempio di Facebook possa essere seguito anche dagli altri social network.

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