Luna si restringe inevitabilmente La Cina ha lanciato un razzo che volerà verso il lato nascosto della Luna e ne riporterà alcuni pezzi sulla Terra.

La sonda cinese Chang’e-6 analizzerà un’area difficile da esplorare, non raggiungibile con gli strumenti che permettono le comunicazioni via radio con la Terra. Questo lancio pone la Cina in testa rispetto agli Stati Uniti nella nuova corsa allo spazio. Previsto già un equipaggio sulla stazione spaziale che mira a far sbarcare gli esseri umani sulla Luna entro il 2030. Ma prima deve dirigersi lì con i lander, tre dei quali dovrebbero atterrare nei prossimi quattro anni.

Il razzo che trasportava la sonda lunare Chang’e-6 – dal nome della mitica dea cinese della luna – è decollato venerdì come previsto dal centro di lancio di Wenchang, nella provincia dell’isola di Hainan. Circa 35 minuti dopo si è separato completamente dal razzo portando a buon fine la missione. Poco dopo, il comandante della missione di lancio Zhang Zuosheng ha detto che il lancio era avvenuto esattamente come previsto e che la navicella spaziale stava seguendo la traiettoria impostata. “Dichiaro che questa missione di lancio un completo successo”.

La Cina cerca di superare i record degli Stati Uniti riportando pezzi della superficie lunare sulla Terra

Come per i recenti lanci precedenti, l’evento è stato trasmesso in diretta televisiva dall’emittente statale CCTV. Dopo aver orbitato attorno alla Luna per ridurre la sua velocità, il lander si è separato dalla navicella spaziale ed entro 48 ore dall’atterraggio inizierà a perforare la superficie lunare e a raccogliere campioni con il suo braccio robotico. Con i campioni sigillati in un contenitore, si preparerà quindi al ritorno sulla Terra. L’intera missione durerà 53 giorni. La prima volta che qualcuno ha tentato qualcosa di simile risale ai tempi dell’ex Unione Sovietica nel 1976. Adesso sono disponibili tecnologie più avanzate che faranno la differenza nei risultati riscontrati.

La Cina ha costruito la propria stazione spaziale dopo essere stata esclusa dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), in gran parte a causa delle preoccupazioni degli Stati Uniti sul controllo totale del programma spaziale da parte della controparte. Uno scontro quasi prevedibile in un contesto di crescente competizione tecnologica tra i due rivali geopolitici. La legge statunitense vieta quasi tutta la cooperazione tra i programmi spaziali statunitensi e cinesi senza l’esplicita approvazione del Congresso.

La Cina ha anche affermato che intende eventualmente offrire l’accesso alla sua stazione spaziale agli astronauti stranieri e ai turisti. Con l’ISS prossima alla fine della sua era, la Cina potrebbe eventualmente essere l’unico paese o azienda a mantenere in orbita una stazione con equipaggio. Si ritiene che il programma spaziale statunitense continui a mantenere un vantaggio significativo rispetto a quello cinese grazie agli investimenti in corso, alle sue catene di approvvigionamento e alle sue capacità.

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