Il BASIC compie 60 anni: il viaggio nella storia della programmazione

Il 1° maggio 1964  è probabilmente una delle date più importanti nella storia dell’informatica. Quel giorno lontano, al Dartmouth College di Hanover, il professor John Kemeny e Thomas Kurtz crearono il primo programma scritto in BASIC. Dopo sperimentazioni infinite, l’informatica divenne accessibile a tutti. Il linguaggio di programmazione BASIC divenne leggenda.

Come funzionava il BASIC? Riga per riga e presentava un numero all’inizio di ciascuna di essa per indicare l’ordine di esecuzione. L’utilizzo del comando GOTO consentiva  poi di passare dall’una all’altra in modo da facilitare la programmazione anche per i principianti. Chi ha avuto la fortuna di possedere un Commodore 64 o un VIC 20 forse ricorderà quanto fossero semplici comandi per scrivere “CIAO” in diagonale su tutto lo schermo. Fu una rivoluzione non indifferente proprio perché si trattava si qualcosa di facile da riprodurre.

La programmazione ed il linguaggio BASIC partono dal ’56

La storia del BASIC inizia molto prima del 1964. Nel 1956, John Kemedy e Thomas Kurtz iniziarono a lavorare sul Dartmouth Simplified Code, seguito poi dal Dartmouth Oversimplified Programming Experiment. Tali esperimenti furono fondamentali, senza di essi il BASIC non avrebbe potuto prender vita. Se non ci fossero stati così tanti studi, questo linguaggio non sarebbe mai diventato uno degli strumenti più diffusi per l’insegnamento della programmazione ai principianti.

Il BASIC ha avuto dunque un ruolo preciso ed importante per l’informatica commerciale. Fu poi nel 1975 che Bill Gates e Paul Allen utilizzarono il BASIC per scrivere un interprete per il computer Altair 8800. In quel momento diedero il via ad un altro capitolo dell’informatica con l’arrivo di Microsoft. Appena un anno dopo, Steve Wozniak realizzò un interprete BASIC per Apple I.

Oggi, a 60 anni dal suo debutto, il BASIC suscita una certa nostalgia tra chi quei momenti li ricorda davvero. Ringraziamo allora gli informatici dell’epoca, per aver donato a tutti noi, anche quelli non propriamente portati, una porta di accesso verso l’informatica. E allora ancora grazie BASIC, senza di “te” la programmazione non sarebbe mai stata la stessa.

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