Prevenire i terremoti ora potrebbe essere più facile con l'utilizzo della fibra ottica
Prevenire i terremoti ora potrebbe essere più facile con l’utilizzo della fibra ottica

La fibra ottica che ci permette di navigare su Internet o fare una chiamata potrebbe presto fare molto di più: aiutarci a rilevare i terremoti. È come se il cavo che trasmette i tuoi dati diventasse anche un sensore sismico. Una vera rivoluzione, confermata addirittura da Nature, la celebre rivista scientifica.

 

Meglio, l’idea geniale che sfrutta la fibra ottica

Tutto parte da un progetto chiamato Meglio, sigla per “Measuring earthquakes signals gathered with laser interferometry on optic fibers”. Il cervello dietro a tutto ciò è Open Fiber, l’azienda incaricata di cablare l’Italia. L’idea è usare la fibra ottica come un grande radar per captare le vibrazioni sismiche, aprendo così nuove strade nel monitoraggio dei terremoti.

Francesco Carpentieri di Open Fiber spiega che questa sperimentazione è stata così promettente da spingere verso una nuova iniziativa nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, soprannominata “Restart“. Il piano coinvolge diverse istituzioni e aziende e punta a sfruttare le reti come veri e propri sensori, capaci di captare e misurare cambiamenti nell’ambiente o nell’infrastruttura.

Ma da dove viene questa idea geniale? Andrè Herrero, un ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stato il primo a proporre l’uso della fibra ottica per migliorare il monitoraggio sismico. Grazie a tratti di questo materiale, è possibile percepire e misurare in tempo reale ogni scossa, grazie alla sua elasticità che si deforma quando il terreno trema.

 

Il balzo in avanti per la rivelazione dei terremoti

Il successo del progetto è stato così grande che persino Nature ha dato il suo benestare, pubblicando i risultati a inizio aprile. Un team composto da Open Fiber, INGV e l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica ha dimostrato che la fibra ottica può essere utilizzata come un sistema di monitoraggio sismico permanente e molto diffuso.

Il prossimo passo è quello di collaborare con altri partner e istituzioni per creare una grande rete nazionale di monitoraggio sismico basata proprio sulla fibra ottica. Questo significa che un sistema già esistente potrebbe diventare uno strumento fondamentale per la sicurezza sismica del nostro paese.

Insomma, l’uso della fibra ottica per rilevare i terremoti rappresenta un vero e proprio balzo in avanti nella scienza e nella protezione civile. È una nuova frontiera che si affianca ai metodi tradizionali, offrendo una visione più ampia e integrata del nostro territorio e della sua sicurezza.

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