Apple, il GIAPPONE si prepara a multe del 20% per il monopolio

La situazione per Apple non è attualmente delle più facili e lo testimonia soprattutto il momento che sta vivendo in Europa. Il colosso americano è stato praticamente costretto ad aprire il suo sistema operativo, consentendo anche i download esterni. L’arrivo del nuovo DMA europeo ha messo dunque Apple in condizione di doversi adeguare a nuove regole, ma sembra che il problema non riguardi attualmente solo il vecchio continente.

Stando a quanto riportato infatti il Giappone starebbe preparando una sorta di riforma da applicare contro i monopoli. Tra le aziende a cui verrà assestato ben presto un duro colpo ci sono Google e proprio Apple, le cui strategie saranno totalmente riviste in base alle normative antitrust giapponesi.

C’è un obiettivo molto chiaro: limitare il potere delle aziende più grandi promuovendo un mercato digitale che sia più competitivo ed equo. Con questa strategia si potrebbe arrivare fino ad imbattersi in multe del 20% del fatturato qualora dovessero essere ravvivi avvisati i comportamenti anticoncorrenziali.

Apple, nuova stangata in arrivo in Giappone? Sì, ma solo in un caso

Apple potrebbe ricevere multe fino al 20% del suo fatturato ma solo se trasgredirà le nuove regole in arrivo in Giappone. Nel Sol Levante stanno preparando una nuova riforma che favorirà le altre aziende e garantirà una concorrenza molto più equa.

Questo è un segnale molto forte da parte della nazione orientale, che va ad allinearsi quindi con l’Unione Europea. In realtà già durante la fine dello scorso 2023 il Giappone si era espresso in merito ad Apple in maniera maniera non favorevole. L’intenzione infatti è quella di multare il colosso siccome favorirebbe in maniera sleale i propri prodotti e servizi rispetto a quelli della concorrenza.

I grandi colossi dovranno dunque consentire delle alternative sia ai propri sistemi di pagamento che ai propri store. Chi persisterà in queste condotte anticoncorrenziali potrebbe vedersi recapitare multe addirittura fino al 30% del fatturato.

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