Nuove multe per pirateria: prosegue la lotta all'IPTV e al pezzotto

La lotta contro la pirateria online continua ad essere al centro dell’attenzione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni meglio conosciuta semplicemente come AGCOM. Dopo aver lanciato il Piracy Shield, che ha permesso di disattivare numerosi siti web che trasmettevano flussi illegali, l’attenzione si sposta ora verso gli utenti che utilizzano tali piattaforme.

Il commissario AGCOM, Massimiliano Capitanio, ha annunciato tramite i suoi account sui social media le prossime azioni che l’Autorità intende intraprendere nel prossimo futuro. Oltre alla rimozione di applicazioni dai principali store digitali come il Play Store di Android, l’App Store di iOS e Amazon, nonché dai motori di ricerca, si punta ora a sanzionare gli utenti che utilizzano questi servizi illegali. L’obiettivo è incutere il timore di una multa tanto da preferire di pagare un servizio streaming a pagamento.

Quale sarà l’importo delle multe per pirateria

La battaglia contro la pirateria online è ormai vecchia come il mondo. Alcuni ricorderanno la famosa chiusura di Megavideo che distrusse i cuori di tanti fan di serie tv e film. C’è anche da dire che allora le piattaforme come Netflix o Amazon Prime non esistevano e le alternative non erano tantissime.

Capitanio ha dichiarato che presto verranno introdotte multe che vanno da 150 a 5000 euro per gli utenti che si affidano a tali sistemi. Questa misura, seppur spiacevole, è diventata necessaria per contrastare il dilagare del fenomeno e per scongiurare la convinzione tra gli utenti ignari che non ci siano conseguenze nel fruire di contenuti piratati. Inoltre, il commissario ha condiviso un articolo proveniente dalla Spagna che evidenzia le azioni che il paese iberico intende intraprendere per bloccare l’IPTV e il pezzotto, dimostrando l’importanza di un fronte comune a livello europeo per combattere la pirateria online.

L’AGCOM continua quindi a lavorare per intensificare la sua azione contro la pirateria, affrontando non solo i fornitori di contenuti illegali, ma anche gli coloro che li utilizzano. Queste misure mirano a proteggere i diritti d’autore e a promuovere un ambiente digitale sicuro e legale per tutti.

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