L’AI nei Samsung Galaxy S24 solleva dubbi su sicurezza e privacy
L’AI nei Samsung Galaxy S24 solleva dubbi su sicurezza e privacy

L’Intelligenza Artificiale (AI) si è diffusa ampiamente, raggiungendo anche gli smartphone, come evidenziato dai nuovi modelli Samsung Galaxy S24 del 2024. In questo contesto di avanzamento tecnologico, emerge una riflessione critica sulle possibili implicazioni per la sicurezza e la privacy degli utenti, a fronte dei più di 4 miliardi di cellulari presenti nel mondo.

 

Sicurezza a rischio con l’utilizzo dell’AI nelle app 

Per Google, pioniere nell’applicazione dell’AI agli smartphone attraverso i suoi Pixel 8 e 8 Pro, la presenza dell’Intelligenza Artificiale rappresenta una svolta significativa. Ma come afferma il noto detto: “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. L’avanzamento dell’AI nei dispositivi mobili non è solo una novità tecnologica, ma una tematica che solleva questioni fondamentali legate alla sicurezza e alla protezione della privacy.

In questo contesto, Google ha lanciato un avviso rivolto a tutti gli utenti Android e anche a coloro che utilizzano dispositivi iPhone. L’attenzione è concentrata sui potenziali rischi associati all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale all’interno delle applicazioni per smartphone. L’avviso, pubblicato sul blog Gemini App Privacy Hub di Google, si presenta come un mix tra un alert e un avvertimento formale.

L’avviso sottolinea la necessità di evitare di condividere informazioni riservate tramite le conversazioni nelle app Gemini. Una rivelazione preoccupante è che i dialoghi con l’AI non vengono completamente eliminati dopo aver cancellato l’attività di Gemini Apps, rimanendo visibili fino a un massimo di tre anni. Questa conservazione separata, non direttamente collegata all’account Google dell’utente, solleva preoccupazioni sulla gestione delle informazioni personali.

Inoltre, emerge un aspetto inquietante: Gemini può essere attivato vocalmente, anche contro la volontà dell’utente, bastando pronunciare un semplice “Ehi Google“. Se Gemini risponde, l’attivazione viene considerata conforme alle impostazioni dell’utente.

 

Il rischio di revisori umani nelle conversazioni con Gemini

La minaccia associata a questa situazione non può essere sottovalutata, poiché le informazioni condivise con Gemini sono soggette all’esame di revisori umani, messi a disposizione da Google per migliorare l’AI. Questo implica che le conversazioni possono essere lette da terze persone, comportando rischi per la privacy e la sicurezza dell’utente.

Pur riconoscendo i benefici dell’AI, emerge la necessità di essere cauti nell’affidarsi ciecamente a queste tecnologie, evidenziando la delicatezza del bilanciamento tra innovazione e tutela della privacy. La consapevolezza degli utenti diventa cruciale nella gestione di queste nuove sfide tecnologiche.

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