Meta denuncia attività illecite, aperta indagine su alcune cyber-aziende italiane
Meta denuncia attività illecite, aperta indagine su alcune cyber-aziende italiane

Nel suo recente bollettino trimestrale di sicurezza, pubblicato a febbraio 2024, la multinazionale di Mark Zuckerberg, Meta, ha accusato cinque società cyber italiane di condotte illecite. Nel mirino di Meta figurano Cy4Gate, Rcs Lab (controllata da Cy4Gate), Ips Intelligence, Negg Group, e TrueL IT (filiale italiana della spagnola Variston IT). Secondo l’accusa, queste aziende si renderebbero responsabili di attività quali lo “scraping” di informazioni utente, la diffusione di malware a fini di spionaggio e la creazione di migliaia di profili fake destinati a raccogliere dati di utenti reali.

 

Alla ricerca della verità dietro le accuse di Meta

Particolarmente interessante è il fatto che Meta, nel suo elenco di società sotto accusa, includa otto aziende, ma solo quattro di esse siano effettivamente italiane, con una situata in Italia e le altre provenienti da diverse parti del mondo. Cy4Gate, già finita sotto la lente d’ingrandimento di Meta nel febbraio 2021 per aver sviluppato un’app fake di WhatsApp, è nuovamente coinvolta. Cy4Gate sostiene però che le accuse sono infondate, ribadendo che i suoi servizi sono rivolti esclusivamente a forze dell’ordine ed enti governativi.

Meta fornisce dettagli sulle attività illecite che imputa a queste aziende. Cy4Gate è accusata di utilizzare account fake su Facebook e Instagram per raccogliere informazioni pubbliche da profili target, soprattutto attraverso l’uso di foto profilo generate dall’IA. IPS Intelligence avrebbe creato una vasta rete di profili fake con lo scopo di raccogliere informazioni in diverse nazioni, dall’Italia agli Stati Uniti, passando per la Tunisia e la Turchia. RCS Lab avrebbe messo in piedi una complessa rete di finti profili, mirando a giornalisti, dissidenti e giovani donne per ottenere indirizzi email, numeri di telefono e tracciare l’indirizzo IP delle vittime.

Inoltre, TrueL IT e Negg Group sono entrambe accusate di utilizzare Facebook per testare uno spyware prodotto dalla casa madre Variston IT. Queste attività sospette hanno sollevato preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza degli utenti coinvolti.

 

Il ruolo delle grandi aziende e la loro responsabilità

Giunge il momento di riflettere sulle implicazioni di queste accuse. La crescente interconnessione digitale rende sempre più urgente una maggiore attenzione alla sicurezza online. La fiducia degli utenti nei servizi digitali è fondamentale, e quando aziende di alto profilo come Meta sollevano accuse così gravi, è necessario indagare a fondo per garantire la trasparenza e la sicurezza nel mondo digitale. La sfida sta nel trovare un equilibrio tra la protezione della privacy degli utenti e la necessità di contrastare attività illecite online, un tema che diventa sempre più rilevante nella società moderna.

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