Con l'arrivo di Androi 15 dovrebbero arrivare anche degli aggiornamenti per la funzione di archiviazione automatica

All’inizio del 2022 Google aveva presentato la funzione di archiviazione automatica del Play Store. Questa archivia automaticamente le applicazioni utilizzate di rado, di conseguenza ci permette di risparmiare dello spazio di memoria.

Anche se quest’applicazione è un vero colpo di genio, è molto limitata. Il più grande limite è proprio il fatto di essere automatica, infatti l’utente non può forzarne il funzionamento e né tantomeno può scegliere su quali app agire. Un altro grande limite è l’utilizzo che è esclusivamente per le applicazioni installate dal Play Store, per tutte le altre non può essere usata.

Come funzionerà l’archiviazione automatica?

Il giornalista Mishaal Rahman ha scoperto che, nel codice delle QPR di Android 14 ci sono evidenti riferimenti sull’attivazione controllata da parte dell’utente. Grazie a questi, si può dedurre che tutte le app, comprese anche quelle non installate tramite il Play Store, potranno essere archiviate a piacimento dall’utente. Tutto questo potrà essere fatto direttamente dalla pagina di informazioni di ogni applicazione. Mishaal ci ha dato la possibilità di vederla in funzione. E’ riuscito ad attivarla, anche se in parte perché non è ancora completa.

È poco probabile che questi aggiornamenti arrivino con Android 14, bisogna tenere in considerazione la particolarità della funzione che richiederà comunque un intervento degli sviluppatori. È più ipotizzabile che le modifiche arriveranno in concomitanza con il prossimo sistema operativo e questo significa dover aspettare la prossima Major release.

Le applicazioni archiviate avranno sopra un simbolo per distinguerle da quelle regolari, che potranno essere ripristinate direttamente dal tasto restore. Le applicazioni che non vengono utilizzate saranno archiviate automaticamente selezionando l’opzione opportuna sempre nella pagina di info delle app.

Naturalmente gli sviluppatori devono aver considerato questa funzione nella codificazione dell’app stessa. L’app è stata programmata per diventare un file APK quando la funzione di archiviazione verrà usata su quest’ultima. Priva della maggior parte dei dati, salvo quelli utili per il ripristino su richiesta specifica utente, è un file che andrà ad occupare pochissimo spazio. Possiamo definitivamente dire che senza disinstallare del tutto l’app e, senza doverla riconfigurare da capo (in caso volessimo usarla nuovamente), è un idea furba per ottimizzare gli spazi della memoria.

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