Anno bisestile, nessuno conosce la vera storia che vi è dietro

Fino al XVI secolo, l’Europa seguiva il calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C., basato sul movimento solare e suddiviso in quattro stagioni da 91 giorni. L’Impero Romano aveva diffuso questo calendario in tutto il Mediterraneo, ma con l’emergere di nuove religioni, come l’Islam e il Cristianesimo, iniziarono a essere considerati eventi religiosi per il calcolo degli anni.

Anno bisestile: dal calendario giuliano a quello gregoriano

Con il passare dei secoli, l’accumulo di errori nel calendario giuliano divenne evidente, soprattutto per via delle variazioni nella velocità di rotazione terrestre. Questi errori causarono l’anticipazione delle stagioni, perdendo circa un giorno ogni 128 anni.

Il malfunzionamento rendeva difficile per storici e religiosi determinare date storiche significative. Giulio Cesare aveva tentato di correggere questi errori introducendo gli anni bisestili ogni tre anni, con un giorno in più a febbraio, ma non fu sufficiente.

Nel 1582, Papa Gregorio XIII decise di affrontare il problema, riunendo un gruppo di esperti, inclusi fisici, matematici, filosofi, astronomi e anche esperti cristiani copti dell’Oriente. Questo portò alla creazione del calendario gregoriano, che ridusse l’errore di calcolo a soli 26 secondi e riorganizzò le date storiche.

Il calendario gregoriano, infatti, stabilì la durata media dell’anno in 365 giorni e 6 ore, con l’introduzione di un sistema più accurato per gli anni bisestili. Si decise di “perdere” un giorno ogni 3.323 anni per allineare il calendario al moto terrestre. Una delle azioni più drastiche fu l’eliminazione dei giorni dal 5 al 14 ottobre 1582, in modo da correggere l’accumulo di errori e allineare l’arrivo delle stagioni con il clima effettivo.

Tuttavia, il calendario gregoriano non è perfetto. Ancora oggi, accumuliamo circa 44 minuti ogni quattro anni. Per mitigare questo problema, sono stati introdotti i secondi intercalari (che verranno aboliti entro il 2035) e vengono saltati gli anni bisestili ogni centenario, eccetto quelli divisibili per 400.

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