Omegle, chiude per sempre la storica piattaforma amata in tutto il mondo

Omegle, il popolare sito web di chat online che metteva in contatto a caso utenti sconosciuti, ha chiuso i battenti dopo 14 anni di attività. La piattaforma era diventata un punto di riferimento per adolescenti e bambini, specialmente durante la pandemia di coronavirus, ma negli ultimi anni ha affrontato numerose denunce legate a casi di pedofilia e abusi.

Omegle: addio ad un pezzo di storia

Il sito, noto per la sua funzione di chat anonima, è stato recentemente coinvolto in un’indagine della procura di Milano su un presunto caso di adescamento online di minori. Omegle, insieme a piattaforme come Instagram, era tra gli strumenti utilizzati dagli indagati per avvicinare le vittime. Queste gravi accuse hanno portato alla decisione di chiudere il sito, che ora mostra un’immagine di una lapide accompagnata da un messaggio del suo fondatore, Leif Brooks.

Leif Brooks, il programmatore statunitense che ha creato Omegle nel 2009 all’età di 18 anni, ha espresso il suo dispiacere per la chiusura del sito. Ha dichiarato che la gestione di Omegle era diventata insostenibile sia finanziariamente sia psicologicamente, citando “le spese e lo stress per questa lotta” come motivazioni principali. Brooks ha anche espresso preoccupazione per la sua salute, affermando di non voler rischiare un infarto a 30 anni.

Nel suo messaggio di addio, Brooks ha ringraziato tutti coloro che hanno utilizzato Omegle per scopi positivi e coloro che hanno contribuito al successo del sito. Ha espresso rammarico per non essere stato in grado di continuare a lottare per la comunità di Omegle.

La piattaforma funzionava tramite un algoritmo casuale che abbinava gli utenti in base ai loro interessi comuni, inseriti prima di iniziare una chat. Il sito offriva diverse modalità di comunicazione, tra cui chat video, testo e solo audio, permettendo agli utenti di socializzare e condividere interessi in un ambiente privo di pregiudizi o limitazioni. Tuttavia, la mancanza di regole e controlli adeguati ha portato a un utilizzo improprio della piattaforma, culminando nella sua chiusura definitiva.

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