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Il sistema di riconoscimento facciale è divenuto da anni una tecnologia piuttosto comune, soprattutto grazie al suo utilizzo per lo sblocco degli smartphone. Il loro utilizzo, tuttavia, non si limita a questo compito, ma è molto più importante. Negli Stati Uniti, ad esempio, viene adoperato negli aeroporti per ottimizzare i tempi di imbarco dei passeggeri. Inoltre, il loro uso è in fase di test negli stadi durante le partite.

Questa pratica è già molto diffusa negli USA per quanto riguarda gli stadi di baseball, dove gli spettatori possono entrare tramite riconoscimento facciale negli impianti senza attendere lunghe file. Un sogno no?

Come funziona viene adoperato il sistema negli stadi

Negli Stati Uniti il riconoscimento facciale negli stadi si sta diffondendo pian piano a macchia d’olio. I New York Mets, nel 2021, è stata la prima squadra appartenente alla MLB a utilizzare questa tecnologia nella biglietteria. L’uso del riconoscimento facciale ha però portato a delle polemiche da parte di differenti associazioni che si sono dimostrate subito contrarie, temendo un furto di dati personali. Gli spettatori non devono fare nulla di particolare, se non caricare una propria foto sul sito prima delle partite. Questa poi verrà direttamente scannerizzata dalle telecamere dello stadio.

Poco tempo dopo anche i Cleveland Browns hanno adoperato lo stesso sistema, collegandolo ad una piattaforma chiamata “Express Access”. Con essa l’acquirente può collegare il proprio account Ticketmaster attraverso un selfie. Anche la Pachanga Arena a San Diego ha implementato tale sistema, grazie alla collaborazione con PopID. Ora i tifosi possono accedere in un attimo alle amate partite di hockey e football.

Il sistema di riconoscimento facciale si dimostra essere quindi molto utile, presto si parla di un suo ampliamento anche nei sistemi di pagamento. Chissà se un giorno, speriamo non troppo lontano, questa tecnologia arriverà anche in Italia per poter guardare la serie A live senza attese.

 

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